SASSARI. Lo scorso 28 gennaio Bruno Bellomonte, ferroviere e sindacalista sassarese, accusato di terrorismo nell’ambito dell’inchiesta per le nuove Br è stato trasferito dal carcere di Viterbo a quello di Catanzaro, in Calabria.
Per il movimento indipendentista di sinistra A manca pro s’indipendentzia, di cui Bellomonte è esponente, si tratta di «Un vergognoso e ignobile atto di persecuzione politica finalizzato unicamente a spezzare la resistenza civile e politica della sinistra nazionale a partire dall’attacco alla persona di Bruno».
Nel sito. La posizione del movimento sul caso si legge in una nota nota pubblicata sul sito: «Dopo mesi dall’apertura del processo non sono ancora chiare le accuse mosse al nostro dirigente nazionale. Ora Bruno viene nuovamente deportato a Catanzaro, nel punto geografico più lontano dalla sua terra, dagli avvocati, dagli affetti. Tutto ciò in barba alle leggi sulla territorialità della pena e ai più elementari diritti umani».
L’arresto. Bellomonte, candidato anche a sindaco nelle ultime elezioni amministrative, stato arrestato nel giugno del 2009 dalla Digos a Roma con l’accusa di aver organizzato un attentato contro il G8 alla Maddalena, poi spostato all’Aquila.