Assolto dopo due anni e mezzo di carcere. Bruno Bellomonte è libero!

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Di Massimo Mele il 21 Novembre 2011. Nessun commento

L’ex ferroviere e militante di A Manca pro s’Indipendentzia era accusato di aver pianificato un attentato durante il G8 della Maddalena e di associazione sovversiva. Lo hanno rinchiuso nel carcere di Catanzaro per due anni e mezzo. Il Tribunale lo ha ritenuto innocente così come gli altri coimputati. Finalmente può tornare a casa, ma il tempo buttato in carcere non lo potrà più riavere indietro. Chi c’è dietro le accuse a lui come anche alle e ai compagni di A Manca, rinchiusi a Buoncammino per un anno nel 2007 e attualmente in attesa che il pm decida di cosa accusarli. Si, in questo caso sarebbe opportuna una visita degli ispettori ministeriali, sia in Tribunale che a casa di Beppe Pisanu, vero ideatore dell’emergenza “anarco insurrezionalista” in Sardegna.

Auguri a Bruno e a Caterina

ROMA. Il processo alla nuove Br si è concluso con l’assoluzione di Bruno Bellomonte dopo due anni e mezzo di carcere.

La prima corte d’assise di Roma, presidente Anna Argento, ha assolto da tutte le accuse l’ex ferroviere sassarese perché il fatto non sussiste. Caduta anche per gli altri imputati l’accusa di associazione eversiva e di banda armata.

Tre condanne, invece, per l’attentato alla caserma Vannucci della Folgore a Livorno per Massimo Porcile (7 anni e 6 mesi), Gianfranco Zoia (otto anni e 6 mesi), Bernardino Vincenzi (4 anni e sei mesi), assolti gli altri due imputati. Fonte La Nuova Sardegna

Gioia e soddisfazione dai Cobas della Sardegna, che avevano iniziato uno sciopero della fame in solidarietà con Bruno. Ecco il loro comunicato:

Stasera, dopo due anni e cinque mesi di carcerazione preventiva, vissuti nel carcere di massima sicurezza di Catanzaro, la Corte d’Assise di Roma ha emesso nei confronti di BRUNO BELLOMONTE una sentenza di ASSOLUZIONE!!!

Viene così smontato il teorema accusativo che accusava Bruno di preparare “qualcosa di grosso” per il G8 de La Maddalena. L’accusa si è basava su una indecifrabile intercettazione fatta in un ristorante romano da cui si è desunta l’incredibile “intenzione” di attaccare il G8 con aeromodelli e per la quale i PM avevano richiesto dieci anni e sette mesi di reclusione.

E’ d’obbligo ricordare in questo felice momento Luigi Fallico, il quale è morto, all’età di 57 anni il 23 maggio scorso, da incensurato, per uno stato ipertensivo trascurato dalla direzione carceraria nonostante diversi episodi di attacchi cardiaci. Luigi era coimputato assieme a Bruno per le stesse fantasiose interpretazioni desunte dai loro dialoghi in un ristorante romano.

Ricordiamo anche che Bruno, ferroviere – capostazione -, è stato vergognosamente licenziato da trenitalia oltre un anno fa per assenza dal posto di lavoro (incredibile!!!!), poiché secondo i fini giuristi di trenitalia essere privati della libertà personale è equivalente all’assenza arbitraria dal posto di lavoro.

Concludo, quindi, il sesto giorno di sciopero della fame iniziato per solidarietà nei confronti di Bruno e della sua famiglia ed a nome dei COBAS e di tutte/i coloro che si sono battuti in questi lunghissimi 29 mesi per la liberazione di Bruno esprimiamo l’immensa felicità per la riacquistata libertà.

Vi sarà tempo per discutere della ferocia con la quale vengono trattati da questo stato coloro che rivendicano alterità e diversità o, come in questo caso, l’indipendentismo della propria terra.

per i COBAS della Sardegna
Nicola Giua

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