Aurelio Mancuso, ex presidente nazionale di Arcigay ed attuale presidente di Equality Italia, lascia definitivamente Arcigay con una lettera non priva di polemiche. La presidenza di Aurelio non fu priva di momenti critici, fra tutti ricordiamo la gravissima gestione del caso Bertozzo, quando Graziella Bertozzo, ex segretaria nazionale di Arcigay Arcilesbica, venne portata via dalla polizia perchè non gradita sul palco del Bologna Pride nel 2008 e le invettive al vetriolo firmate dal presidente di Arcigay e dalla presidentessa di Arcilesbica contro la stessa Graziella e il coordinamento nazionale, di cui fa parte anche il MOS, Facciamo Breccia. Tuttavia, le dimissioni di Aurelio dal Consiglio Nazionale di Arcigay fanno riflettere sulla disgregazione in atto nella più grande associazione gay italiana teatro, alcune settimane fa, di un drammatico scontro di potere che vide l’epurazione della dirigenza romana dell’associazione e le dimissioni di gran parte dei consiglieri nazionali.
Di seguito la lettera di dimissioni di Aurelio Mancuso
Carissime e carissimi,
con la presente vi comunico le mie dimissioni da Consigliere Nazionale di Arcigay. Ringrazio il XIII Congresso Nazionale che ha voluto eleggermi tra le otto persone che hanno dato un contributo all’associazione e al movimento lgbt, soprattutto ringrazio le persone che in questi quasi 17 anni di mia permanenza prima nell’Assemblea e poi nel CN, ho incontrato e con cui ho condiviso tante battaglie, conflitti, stupende campagne e iniziative.
Per chi mi conosce realmente, sa che queste dimissioni non sono frutto del mio attuale dissenso nei confronti della Segreteria nazionale, né tantomeno sono influenzate dalle richieste ascoltate all’interno del CN o in questa mailing list di mio disimpegno all’interno di Arcigay, visto che ho fondato Equality Italia.
Il confronto anche duro e alla luce del sole sono il mio elemento prediletto, e nonostante qualcuno abbia voluto vedere nelle mie azioni pubbliche, una complessiva regia del conflitto pubblico di Arcigay, rassicuro ricordando che non ho mai perso un minuto della mia vita a rincorrere i fantasmi del rancore e del complotto.
Per quanto antipatico e aspro, ciò che sono stato in Arcigay è completamente pubblico.
Ritengo le due entità, Arcigay ed Equality, completamente differenti, con mission assolutamente diverse, e spero tra l’altro, potranno incontrarsi e dialogare nell’operare nella società italiana.
Le mie dimissioni sono frutto dell’evoluzione di mie scelte personali, familiari e politiche, praticare il cambiamento significa sapersi distaccare anche dai percorsi che si sono amati con passione, avere la forza di guardare avanti e non voltarsi.
Arcigay è stata fino ad ora l’esperienza politica e umana più importante della mia vita, e di questo fanno parte le ampie condivisioni, così come gli inevitabili dissensi.
Da socio continuerò a contribuire, quando e come lo si riterrà opportuno, al confronto e alla crescita di Arcigay, e non smetterò mai di rilevare quanto di buono si produce soprattutto nei territori e nelle politiche nazionali, così come non rinuncerò alla critica, se e quando sarà per me necessaria.
Questa libertà non me la sono negata quando ricoprivo importanti incarichi, non mancherò di praticarla da semplice iscritto.
Vi auguro buon lavoro, saluto le amiche e gli amici veri, le tante persone che in questo Consiglio Nazionale e nei Comitati, si adoperano con grande generosità per la dignità e la libertà delle persone lgbt.
Cari saluti
Aurelio Mancuso