Roma. I politici italiani alimentano un clima di crescente intolleranza versi rom, migranti, lesbiche, gay, bisessuali e transgender. L’accusa arriva da Amnesty international, che nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo evidenzia come in Italia, nel 2010, “i diritti dei rom hanno continuato a essere violati”, ci sono state “nuove violente aggressioni omofobe” e “i richiedenti asilo non hanno potuto accedere a procedure efficaci per ottenere protezione internazionale”.
“Commenti dispregiativi e discriminatori formulati da politici nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno alimentato un clima di crescente intolleranza”, si legge nel rapporto. Tuttavia, ha sottolineato Giusy D’Alconzo, direttrice dell’ufficio campagne e ricerche di Amnesty in Italia, “sono migliaia gli italiani che hanno detto no all’intolleranza”. D’Alconzo ha ricordato le 27.000 firme raccolte in una settimana lo scorso aprile per fermare gli sgomberi forzati dei rom a Roma. “Alcune famiglie sono state sottoposte a ripetuti sgomberi forzati – ha denunciato – che hanno disgregato le loro comunità, il loro accesso al lavoro e hanno reso impossibile ad alcuni bambini la frequenza scolastica”.
Anche “i richiedenti asilo e i migranti hanno continuato a essere privati dei loro diritti, in particolare per quanto riguarda l’accesso a una procedura di asilo equa e soddisfacente”, si legge nel rapporto. “Le autorità non li hanno adeguatamente protetti dalla violenza a sfondo razziale e, facendo collegamenti infondati tra immigrazione e criminalità, alcuni politici e rappresentanti del governo hanno alimentato un clima di intolleranza e xenofobia”.
D’Alconzo ha quindi sottolineato gli “effetti nefasti” del Trattato di amicizia siglato dall’Italia con la Libia, come il drastico calo delle richieste di asilo. “La rivolta in Libia ha svelato la linea politica italiana, perchè l’Italia sapeva delle violazioni dei diritti umani commesse dal regime nei confronti degli immigrati”, ha aggiunto. Oggi, l’Italia e l’Europa sono chiamate a intervenire per aiutare le persone ancora imprigionate nel Paese del nord Africa, ha continuato: “Meno di 30.000 persone arrivate in Europa dall’inizio dell’anno non giustificano il panico del vecchio continente”. Lo scorso marzo, ha quindi ricordato D’Alconzo, Amnesty ha avuto un incontro con il ministro degli Esteri, Franco Frattini, per chiedere l’evacuazione dei rifugiati dalla Libia, e il ministro ha garantito la propria collaborazione.
Infine, nel suo rapporto Amnesty ha denunciato “nuove violente aggressioni omofobe”, ricordando che “a causa di una lacuna legislativa, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione”.
Fonte articolo e foto TMNews