All’ingresso della squadra St Pauli di Amburgo i tifosi sventolano migliaia di bandiere arcobaleno dietro un grande striscione con la scritta “Ama chi vuoi ma ama. Combatti l’omofobia”
L’FC St. Pauli di Amburgo è un po ‘diverso rispetto agli altri club calcistici. Fondato nel 1910 è diventato molto più che una squadra a partire dal 1980, quando fu tra i primi club a impedire l’ingresso allo stadio agli esponenti di estrema destra. Alla figura simbolo di società che combatte il razzismo e ogni sorta di discriminazione ha contribuito, dal 2002 al 2010, il suo ex presidente Corny Littman, imprenditore dichiaratamente gay. Littman, che è anche uomo di spettacolo e attualmente proprietario di due teatri fra cui il Schmidt Theater, oggi segue le sorti del suo club attraverso l’impresa “FC St. Pauli Service GmbH, Freund und Fan”.
Alla seconda partita di campionato della Zweite Liga, la serie B italiana, contro SC Paderborn, lunedì scorso, il Club ha esortato i suoi fan a partecipare alla coreografia contro “l’omofobia nel calcio.” La coreografia non è stata particolarmente scenica ma la partecipazione dei tifosi ci ha regalato una bellissima giornata di sport e solidarietà con migliaia di persone che sventolavano bandiere arcobaleno e cartelli con scritte contro l’omofobia dietro un grande striscione con la scritta “Ama chi vuoi ma ama. Combatti l’omofobia”.
I campioni del St. Pauli sono riusciti ad essere in sintonia con i loro fan e dopo un iniziale, e deludente 0 a 2, la squadra pareggia con l’ultimo goal a pochi secondi dalla fine segnato dal portiere della squadra Philipp Tschauner che segna con un colpo di testa da vero attaccante.
L’iniziativa è stata proposta dalla rete “Fan del calcio contro l’omofobia” e dall’Alerta Network antifascista che ora propone l’iniziativa a livello internazionale.
Ecco l’ingresso in campo della St. Pauli di Amburgo
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