Si è svolto giovedì 27 Gennaio, nel giorno della memoria, al liceo scientifico Europa Unita, l’incontro dedicato alle persecuzioni naziste e agli orrori avvenuti nei campi di concentramento.
Come ogni anno gli studenti hanno voluto commemorare questa data con un’assemblea d’istituto in cui hanno parlato del periodo nazista, delle persecuzioni e dei campi di concentramento, aiutati dalla visione di alcuni documentari e dagli interventi degli ospiti. Un’iniziativa importante, sopratutto nelle finalità dichiarate: conoscere il passato per migliorare il presente. “Che senso ha stupirsi e provare orrore davanti alle immagini dei lager e subito dopo esprimere posizioni razziste nei confronti dei Rom o degli omosessuali?” si sono chiesti alcuni rappresentanti degli studenti. Per questo, all’incontro, hanno invitato a partecipare anche il Movimento Omosessuale Sardo, perchè parlasse della persecuione degli omosessuali sotto il nazismo e, insieme, della situazione di gay, lesbiche e trans al giorno d’oggi. Un esempio di civiltà che raramente attraversa le istituzioni del nostro paese, oggi più che mai attraversate da un degrado morale e civile che ne ha messo a nudo tutta l’ipocrisia e la miseria culturale.
Per tre ore le e gli studenti di tutte le classi si sono immersi nelle immagini e nei racconti raccapriccianti della paura, delle persecuzioni, dei massacri di milioni di persone per motivazioni ideologiche di difficile comprensione se non contestualizzate e inserite nelle dinamiche del periodo. Ma alla fine a tutti è stato chiaro che non si è trattato di un momento di follia generalizzata, ma di un fanatismo sociale e ideologico non molto diverso dall’attuale fanatismo religioso, cristiano come musulmano, e delirio politico, che oggi viene riproposto dalle farneticazioni razziste e omofobe della nuova destra o di movimenti come la Lega.
Massimo Mele, del Movimento Omosessuale Sardo, ha raccontato la vicenda dei triangoli rosa, la persecuzione delle persone omosessuali a lungo dimenticata o persino negata come nella Germania post nazista. Dopo tanti anni la nazione tedesca è riuscita a liberarsi del suo passato, riconoscendo alle vittime del nazismo non solo un risarcimento, ma sopratutto quei diritti a lungo negati. In Italia invece, dal fascismo ad oggi, niente è cambiato per le persone omosessuali e, per rimanere in tema, c’è ancora qualcuno che auspica per gay e lesbiche lo sterminio nei campi di concentramento come Borghezio, europarlamentare della lega, o l’uccisione con metodi feroci, come per l’ex assessore regionale lombardo Prosperini.
Un applauso ha sancito la lontananza della platea da queste posizioni antistoriche e razziste e ridato speranza a chi, da anni, è impegnato nella costruzione di quella cultura del rispetto e dell’incontro che ci permetterà di superare davvero la vergogna del fascismo, delle leggi razziali, delle persucuzioni e della violenza.
Di seguito riportiamo l’articolo della Nuova Sardegna sull’incontro:
PORTO TORRES. Come ogni anno, il liceo scientifico «Europa Unita» ha commemorato le vittime della Shoah. I ragazzi hanno dedicato la loro assemblea al ricordo dei milioni di uomini, donne e bambini sterminati nei campi di concentramento nazisti. Gli studenti hanno voluto commemorare anche le vittime del genocidio armeno, di quello del Rwanda, dei massacri delle foibe. Sono stati proiettati brevi filmati e letti testi tratti dalle opere di Primo Levi e Anna Franck quindi, a connotare l’evento come momento d’integrazione, è stato ospite il presidente della sezione di Sassari del Mos, Movimento Omosessuale Sardo, Massimo Mele, che ha descritto nascita e sviluppo del regime nazista e le condizioni degli omosessuali prima, durante e dopo il secondo conflitto mondiale.