Africa: un lager per gay?

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Di Massimo Mele il 12 Dicembre 2010. Nessun commento

Il Continente nero è attraversato da un’ondata di omofobia violenta, sostenuta dal fondamentalismo evangelico americano

La persecuzione dei gay si sta intensificando in Africa, esacerbata da preti fondamentalisti, governi intolleranti e politici omofobi. Le persone omosessuali non hanno accesso alla sanità, sono detenute, torturate ed uccise, come confermano testimoni ed attivisti per i diritti umani. La crescente ondata di omofobia arriva in un periodo nel quale i gay si stanno esponendo con maggior libertà all’interno della società africana, generando così una forte attenzione mediata e un dibattito aspro sull’omosessualità. La rapida crescita dell’Islam e delle forme evangeliche del Cristianesimo, che entrambe esprimono una visione conservatrice sui valori familiari e sul matrimonio, hanno convinto molti africani che l’omosessualità non deve essere tollerata all’interno della loro società.

CONTINENTE ANTI GAY – “Non c’è mai stato un periodo peggiore per i gay e le lesbiche di questo continente, afferma Monica Mbaru, coordinatrice per l’Africa della Commissione internazionale per i diritti umani dei gay e delle lesbiche, che ha sede a Città del Capo. Avendo paura per le loro vite, molti attivisti stanno scappando dall’Africa, timorosi per le legislazioni sempre più repressive e comportamenti violenti ormai diventati normalità contro i gay. In Uganda una legge approvata l’anno scorso impone la pena di morte per relazioni ripetute tra persone dello stesso sesso, e l’ergastolo per altri atti omosessuali. I giornali locali stanno denunciando chi è gay, esponendoli al pubblico ludibrio e anche al linciaggio, secondo gli attivisti. Gli attivisti gay statunitensi stanno mandando soldi per aiutare le comunità omosessuali africane. I governi occidentali, incluse le organizzazioni che forniscono aiuto, stanno criticando apertamente la nuova legge dell’Uganda e hanno denunciato con forza il trattamento dei gay. Questo ha reso furenti i preti più conservatori,molti dei quali sono influenzati dai gruppi cristiani anti omosessuali degli Stati Uniti, e dai politici che rimarcano come i valori africani siano sotto attacco da parte dei peccatori occidentali.

LEGISLAZIONE REPRESSIVA – Lo scopo degli anti gay è cambiare il loro comportamento sessuale, non fargli male fisicamente, sostengono questi gruppi conservatori le cui opinioni sono maggioritarie nella società africana. Nsaba Butoro dice: ” In Uganda valutiamo l’omosessualità un abominio, non è normale”. Il ministro dell’etica e dell’integrità e forte sostenitore della nuova legge si chiede:” La domanda è: quale cultura è superiore, l’africana o l’occidentale? Più dei due terzi dei Paesi africani hanno leggi che puniscono l’omosessualità . In maggio, un giudice del Malawi ha imposta una sentenza di 14 anni ai lavori forzati ad una coppia colpevole di atti innaturali, dato che si era fidanzata in una cerimonia pubblica. Il presidente del Malawi aveva però graziato i due omosessuali, dopo lo sdegno internazionale, in particolare della Gran Bretagna, il più importante finanziatore del Paese. I gay sono stati attaccati quest’anno in Zimbabwe, in Senegal le loro tombe sono state dissacrate. In Cameroon polizia e media hanno preso come obiettivo gli omosessuali, e in Gambia il presidente ha giurato di volerli espellere, chiedendo ai cittadini di non affidargli le case.

INFLUENZA AMERICANA – Il 79% degli abitanti dell’Uganda considera i comportamenti omosessuali moralmente sbagliati, e percentuali più alte si trovano in altri Paesi del Continente. L’unica eccezione è il Sud Africa, la cui costituzione è stata la prima al mondo a mettere fuori legge la discriminazione su base sessuale, e dove i matrimoni tra le persone dello stesso sesso sono legali. Comunque, nelle zone rurali, le persecuzioni contro i gay rimangono presenti. Negli ultimi anni, le chiese evangeliche degli Stati Uniti, molto conservatrici sui temi morali, hanno avuto una profonda influenza sulla società africana, in Uganda come in altri Paesi. Aprono missioni e danno finanziamenti a chiese locali che condividono questo Cristianesimo dalle tinte molto repressive. I sermoni e i seminari dei predicatori evangelici che vengono dagli Usa sono abituali sui media del Continente nero. Alcuni attivisti per i diritti gay rimarcano come gli attacchi si siano intensificati dopo la visita di tre pastori evangelici statunitensi, che avevano discusso di possibili cure per guarire il morbo dell’omosessualità, che comporta la sodomia dei ragazzi africani e la distruzione della cultura del Continente. Un mese dopo la legislazione repressiva dell’Uganda è stata approvata.

da giornalettismo.com

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