Ai pastori dico: grazie di esistere!

Home » News » Ai pastori dico: grazie di esistere!

Di Massimo Mele il 26 Novembre 2010. Nessun commento

Di Alessandra Zamrian

Vorrei spendere due parole per il Movimento dei Pastori Sardi, ma due parole dopo aver passato una giornata di lotta con loro non basteranno.
Questa per me è stata una giornata veramente magica e piena di emozioni. Questa gente è a dir poco bellissima. Come sono belli gli operai cassintegrati, gli studenti, le donne, gli omosessuali, gli immigrati. Persone vere, che a dispetto di una loro situazione di disparità e di disagio sono ancora in grado di trasmettere quell’emozione chiamata umanità. Si l’umanità. In questi decenni ci hanno bombardato con false ideologie, ballerine, veline, ricchezza a portata di tutti, trikke e trakke e pon pon., hanno provato a fare di noi delle sottospecie di fiction, delle macchiette, dei cartoni animati.. Non hanno tenuto conto del fatto che siamo esseri umani. Forse questo governo si è basato come politica negli insegnamenti dei Visitors, davvero non mi capacito.
Ci hanno imbambolato ben bene spogliandoci di quel poco che avevamo conquistato con decenni di lotte, oggi ci troviamo di nuovo tutti allo stesso livello, “la fame”. Tutti presi per il collo dagli strozzini delle finanziare, il pizzo organizzato e legalizzato. Oggi noi cittadini onesti paghiamo le scorte per le puttane del presidente del consiglio e della sua cricca. Oggi noi cittadini onesti veniamo picchiati, manganellati, schedati solo perchè ci lamentiamo che siamo alla fame per pagare gli stravizi dei potenti che ci governano.
Ieri ero alla manifestazione degli studenti universitari con un groppo alla gola, oggi ero con i loro padri e il groppo alla gola a un certo punto si è trasformato in lacrime.
Solo un altra volta mi è successo nella mia vita, 17 anni fa. Ero in India, in un campo profughi di monaci tibetani, in quell’occasione per la prima volta nella mia vita sono stata toccata da un dolore immenso, inenarrabile. Di un ingiustizia atroce, contro un popolo inerme, dolcissimo, educatissimo e con una dignità che non potrei mai descrivere a parole. Quel giorno all’arrivo in quel campo un pianto lancinate è uscito fuori dal mio corpo, qualcosa che non so spiegare. Come non so spiegare perchè mentre scrivo queste due righe e mentre penso a tutti i volti e alle persone che ho incontrato oggi sto piangendo sulla tastiera.
Ho sentito le loro storie e mi fa male, come mi ha fatto male vedere ieri i loro figli lottare nelle università. Perchè quei figli sono i miei figli e perchè quei padri e quelle madri che erano con me oggi, sono i miei padri e le mie madri.
Perchè chi è in cassa integrazione è mio fratello, è mia sorella, perchè ci stanno rubando il nostro futuro. Oggi ho percepito ancora una cosa meravigliosa, qualcosa che si chiama dignità, ho percepito fratellanza , unione e la cosa più bella ho di nuovo sentito un popolo unito.
Questo ultimo aspetto è veramente importante “essere un popolo unito”, non importa da cosa, ma essere uniti. Non ricordo quale scrittore, forse il Verga spiegava bene questo in una novella, ricordo che diceva pressapoco così, se prendi un fascio di legnetti e provi a romperli, non ci riuscirai, se li trovi spaiati a uno o a due li spezzi.
Come dire, è importante sentirsi e muoversi insieme.
Oggi io ho ritrovato due cose bellissime, essere un popolo, avere dignità. Davvero grazie.

Commento e foto di Alessandra Zamarian

[nggallery id=2]

Abbasanta, i pastori bloccano la “131”, Sardegna divisa per ore

Nuova azione di protesta dei pastori dell’Mps, guidati da Felice Floris. Stamattina, intorno alle 10, un centinaio di allevatori ha raggiunto il bivio per Bolotana sulla “131”. Le forze di polizia, però, sono riuscite a deviare il traffico su strade secondarie, annullando gli effetti del blocco. A quel punto, intorno alle 11.30, i manifestanti si sono trasferiti al bivio per Abbasanta, paralizzando il traffico e tagliando la Sardegna in due fino alle 14,45

ABBASANTA. Nuova manifestazione degli allevatori del Movimento pastori sardi guidato da Felice Floris. Stamattina, intorno alle 10, un centinaio di manifestanti ha raggiunto il bivio per Bolotana, sulla “Carlo Felice”, bloccando la superstrada nei due sensi di marcia. Le forze di polizia, però, sono riuscite a deviare il traffico, vanificando il blocco dei pastori. A quel punto, quando erano le 11.30, gli allevatori si sono trasferiti nel bivio per Abbasanta, riuscendo a paralizzare il traffico sulla “131” e tagliando la Sardegna in due.

I pastori hanno tolto alle 14,45, dopo due ore e mezza, il blocco sulla statale 131 all’altezza di Abbasanta. Il blocco è stato tolto dopo un improvvisato comizio di Floris e altri esponenti del Movimento, che hanno promesso la ripresa “da zero” della mobilitazione, annunciando la volontà di proseguire la protesta a Roma e a Bruxelles.

La protesta, diretta contro la Regione accusata di non aver mantenuto gli accordi siglati il 2 novembre scorso, e in particolare verso il presidente Ugo Cappelacci e l’assessore all’Agricoltura Andrea Prato, ha spezzato in due la Sardegna fin dalla mattinata, con un primo blocco al bivio di Bolotana, aggirato però dagli automobilisti in transito, attraverso le strade secondarie tra Macomer e Pozzomaggiore. Intorno alle 11,30 i pastori si sono dunque spostati ad Abbasanta, snodo cruciale della circolazione sarda, paralizzando di fatto il traffico per oltre due ore.

Imponente il dispiegamento di forze dell’ordine, con carabinieri, poliziotti e finanzieri, in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno esposto diversi striscioni, con scritte di questo tenore: “Prato ci fai incazzare perché l’assessore non sai fare”.

Le ragioni della protesta sono sempre le stesse: i pastori si sentono presi in giro dalla Regione “Il 2 novembre – ha detto il leader dell’Mps Felice Floris – alla fine dell’occupazione del Consiglio regionale pensavamo che si fosse arrivati all’epilogo della vicenda. Ancora una volta, invece, la politica ci ha presi in giro e imbrogliati. Ma noi andremo avanti e non permetteremo che le nostre aziende chiudano. La protesta andrà avanti all’infinito e se dovesse servire andremo anche a Roma e a Bruxelles a far sentire le nostre ragioni. Certamente non ci fermeremo, lo abbiamo promesso”.

Da La Nuova Sardegna

Pubblica un commento