ABANO: Raid omofobico nel locale gay “Ora basta, chiudo il Blkack Queen”

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Di Massimo Mele il 18 Gennaio 2011. Nessun commento

Sul bancone una svastica e la scritta «no froci» . La rabbia del titolare

PADOVA -I carabinieri della compagnia di Abano Terme stanno indagando su quello che sembra un atto vandalico di stampo omofobo di cui è stato fatto oggetto il bar «Black queen» della frazione di Monteortone della cittadina termale. L’altra notte alcuni sconosciuti hanno forzato l’entrata del locale gay friendly e, una volta all’interno, hanno vergato alcune scritte, rovinando il bancone e imbrattando una parete. «No froci» , ha vergato la mano ignota, accompagnando l’offesa con delle svastiche.

Durante il raid, gli stessi vandali hanno anche dato fuoco ad una tovaglietta del bar e, prima di uscire senza lasciare, almeno in apparenza, altre tracce visibili, hanno aperto il registratore di cassa e portato via alcune centinaia di euro: il fondo cassa del «Black queen» . Il titolare «Sono molto deluso ed amareggiato -spiega il titolare del bar Andrea Lorenzin -di fronte a cose del genere viene voglia di non aprire più e credo che lo farò. Non si può sempre combattere contro la cattiveria e l’ignoranza, forse chiudo qui questa esperienza.

Il locale è aperto da un anno: l’ho pensato sul modello di alcuni locali che frequentavo a Londra, città dove ho vissuto negli ultimi anni e dove sono stato benissimo. Qui evidentemente c’è tutta un’altra aria» . Solidarietà Solidarietà al titolare del locale e disagio per l’atto intimidatorio è stata espressa dal presidente dell’Arcigay Veneto, Alessandro Zan. «Atti come questi -commenta Zan -nascono da un male profondo della nostra società che sta in una politica omofoba, dell’odio e del disprezzo verso le differenze, che lancia dei messaggi discriminatori a partire dal presidente del Consiglio, che usa le espressioni “mi piacciono le donne, preferisco andare con le donne piuttosto che con i gay”, che poi si traduce nel favorire la prostituzione minorile.

L’attuale scenario è zeppo di figuri che esprimono l’arretratezza culturale di una classe politica omofoba e lontana dall’Europa, che con parole di odio legittima le persone malintenzionate a compiere atti del genere» . I precedenti In precedenza, il «Black queen» era già stato nel mirino di intolleranti senza volto. Atti meno espliciti, si era trattato di lanci di uova sulle vetrate, ma non meno indisponenti per la proprietà. Da qui l’annuncio di Lorenzin, per cui evidentemente la misura è colma.

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