L’associazione, che raccoglie 700 associazioni lgbt di tutto il mondo, ha ottenuto lo status consultivo dall’Ecosoc. Potrà rappresentare i diritti delle persone lgbt davanti all’Onu.
Con 30 voti a favore, 13 contro e 6 astenuti, il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU (Ecosoc) ha concesso lo status consultivo all’Associazione Lesbiche, Gay, Bisessuale, Trans e Intersessuali Internazionale (Ilga).
Lo status consultivo Ecosoc consente alle organizzazioni non governative di partecipare a conferenze ed incontri delle Nazioni Unite, presentare dichiarazioni scritte e relazioni, fare interventi orali, ed essere ospitate negli edifici delle Nazioni Unite: uno strumento fondamentale per una Ong come Ilga che conta più di 700 organizzazioni membri in tutti i continenti e che può in questo modo lavorare per i diritti delle persone lgbt all’interno del sistema delle Nazioni Unite.
Nel 1993, l’Ilga è stata la prima associazione lgbt ad ottenere lo status consultivo all’interno dell’Ecosoc, status che poi ha perso dopo solo un anno per via di gruppi che chiedevano l’abolizione delle leggi sul consenso. Dopo la fuoriuscita di questi gruppi, l’Ilga ha chiesto di nuovo di recuperare il suo status, ma l’opposizione di uno sparuto gruppo di stati che sostengono politiche omofobe l’aveva impedito.
L’Ilga conquista lo status consultivo dall’Onu “Questo è un giorno storico per la nostra organizzazione, che guarisce una ferita di 17 anni – ha detto il co-segretario generale Renato Sabbadini, che per l’occasione si trovava a Ginevra – e vogliamo ringraziare tutti, davvero tutti i membri delle Nazioni Unite che hanno votato a nostro favore , tutti meritano davvero di essere nominati per intero: India, Italia, Giappone, Lettonia, Malta, Messico, Mongolia, Nicaragua, Norvegia, Perù, Repubblica di Corea, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti, Venezuela, Argentina, Australia, Belgio, Canada, Cile, Ecuador, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria. Un ringraziamento speciale va al Belgio, per i suoi sforzi incessanti nel costruire un consenso intorno a noi, insieme agli Stati Uniti e Argentina. Vorremmo anche ringraziare le nostre organizzazioni membri, che hanno esercitato pressioni sui loro governi in questa occasione e tutti i nostri alleati per il loro sostegno, in particolare Arc-International di Ginevra”.
Per la cronaca va specificato che a votare contro sono stati Iraq, Marocco, Namibia, Pakistan, Qatar, Russia, Arabia Saudita, Senegal, Bangladesh, Cameroon, China, Egitto, Ghana.
“Oggi festeggiamo – ha detto il co-segretario generale Gloria Careaga da Città del Messico – però siamo consapevoli che c’è molto lavoro da fare per noi nei prossimi mesi, ma non vediamo l’ora di lavorare insieme con tutti i nostri soci. in particolare quelli che hanno anche lo status, e i nostri alleati, per far avanzare i diritti umani negli organismi lgbti delle Nazioni Unite nei prossimi anni, approfittando degli sviluppi molto positivi aperto dalla risoluzione presentata dal Sud Africa nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite lo scorso giugno”.
Anch’egli a Ginevra in occasione dell’importante responso, Pedro Paradiso Sottile, Segretario Regionale per l’Ilga Lac (America Latina e Caraibi) ha dichiarato: “La concessione di status consultivo all’Ilga è un atto di giustizia ed un motivo di orgoglio per la comunità internazionale che lavora per un mondo in cui diritti dell’uomo siano realmente rispettati senza alcuna discriminazione. Le nostre voci e la nostra lotta per l’uguaglianza e la libertà deve raggiungere ogni angolo del mondo, perché le differenze di orientamento sessuale, identità di genere ed espressione siano rispettata e protetta da tutti gli Stati. Crediamo che lo status consultivo all’interno dell’Ecosoc aiuterà tutti i nostri attivisti di tutto il mondo in questo sforzo”.