Nella calura estiva questa notizia ci era proprio sfuggita. Avevamo notato l’evento su facebook, pubblicato forse da Maggio, ma pensavamo fosse una goliardata e che tutto sarebbe finito la. Non avremmo mai pensato ad un’evoluzione del genere. Il MOS si è reso disponibile per una consulenza o un supporto legale, nel caso la denuncia andasse avanti; comunque sia, scriverà al sindaco di Ussana per vedere se ci sono i margini per organizzare un incontro nella sua città che, a quanto pare, avrebbe bisogno di essere sensibilizzata sui temi della discriminazione e dell’omofobia. Quello che segue è l’articolo di giornalettismo.com. La vicenda è riportata anche sul blog River
Comincia con una pagina scherzosa sul social network, finisce con una denuncia da parte del sindaco del paese
E’ una storia di omofobia istituzionalizzata quella che arriva al blog River da Ussana (Cagliari), su segnalazione di un lettore.
TRACCE DI OMOFOBIA – E’ una storia che l’autore del blog cerca di ricostruire, col beneficio del dubbio, visto che molti riferimenti su internet sono stati cancellati. Tutto parte da uno scherzo: su Facebook viene creata la pagina “Ussana Gay Pride”. Un gioco, visto che non ci sarà nessun Pride in questo paesino da 4mila abitanti. In pochi giorni, però, il passaparola fa girare la pagina dell’evento, conquistando moltissimi fan. L’idea non è piaciuta ad alcuni cittadini del posto e al sindaco, che ha addirittura inviato una missiva al creatore della pagina (secondo quanto riferito dallo stesso), comunicandogli di averlo denunciato alla polizia.
LA DENUNCIA DEL SINDACO – “Ebbene sì, mi vedo costretto a eliminare questo evento creato per gioco ma scomodo a molti – spiegava Stefano, il creatore della pagina – Mi scrive il sindaco di Ussana: ‘…dopo diverse segnalazioni da parte di cittadini di Ussana ho dovuto denunciarti alla Polizia Postale e per le telecomunicazioni per l’abuso del gonfalone comunale e regionale per i tuoi eventi (evidentemente burleschi) su Facebook. Ti consiglio di continuare a giocare senza l’uso di strumenti che rappresentano le nostre comunità“.
LA RISPOSTA AL SINDACO – In linea di principio, il sindaco potrebbe avere ragione. L’uso di simboli ufficiali di istituzioni può irritare chi le rappresenta. Il punto è che stiamo parlando non di un appuntamento al carbonaro al lume di candela per mafiosi in trasferta, ma di un Gay Pride (che neanche si sarebbe dovuto celebrare). In questo caso, l’irritazione sarebbe scaturita dalle proteste (omofobe), dei cittadini di Ussana. La risposta al sindaco è stata la seguente: “Salve. Ho appreso le sue motivazioni che l’hanno spinta a denunciarmi alla Polizia Postale. Mi dispiace che alcuni suoi concittadini si siano risentiti per un gioco, come appunto anche lei l’ha definito. Immagino oltretutto che anche lei abbia capito che tutto questo risentimento è dato da un problema che purtroppo coinvolge la società dei nostri giorni, ovvero l’omofobia. Avrei preferito che lei personalmente mi avesse scritto chiedendomi di eliminare l’evento da me creato per i motivi sopra citati da lei stesso ma.. fa nulla, non importa. Provvederò a eliminare l’evento (ovviamente scherzoso). La ringrazio comunque per il suo messaggio di avviso anche se dopo la denuncia. Io, se posso permettermi, molto umilmente le consiglio di sensibilizzare con qualche iniziativa i suoi concittadini verso un problema che purtroppo vede protagoniste molte persone di età differenti quale, come detto prima, l’omofobia. Sarebbe un bel passo”.
L’EVENTO IN RETE – Benché lo scherzo sia subito stato censurato, e le tracce di questa censura prontamente cancellate, rimangono oltre che la cache di una pagina facebook su cui compriva l’evento, alcuni status che testimoniano l’adesione alla burla e la perplessità per una repressione tanto rigida. L’Ussana Gay Pride non è soltanto su Facebook: compare anche su Geomium, localizzatore di eventi su piccola scala.