Colombo insiste: ”Tutti in A hanno calciatori gay, tranne Bologna e Cesena”

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Di Massimo Mele il 1 Ottobre 2010. Nessun commento

Dopo la sua apparizione da Chiambretti, il giornalista di La7 parla con ilsalvagente.it.

Davide Sfragano da ilsalvagente.it

“Per quanto ne so io, e vi assicuro che è molto, solo in Cesena e Bologna non militano calciatori gay o bisessuali”.
Dopo la sua apparizione – che non è passata per nulla inosservata – al Chiambretti Show, Paolo Colombo, il giornalista sportivo gay del Tg di La7, parla con ilsalvagente.it dell’omosessualità nel mondo del calcio.
“Visto che Chiambretti è del Torino, ha messo in evidenza il calciatore gay che gioca tra centrocampo e attacco nella Juventus, ma non c’è solo quello. Nella Juve ce n’è un altro in difesa. Ma i gay o bisessuali sono quasi in tutte le squadre. Anche in quelle di vertice come Milan, Inter, Roma, Lazio, eccetera eccetera…”, precisa Colombo.

Sono anche in nazionale
Anche la nazionale, ovviamente, non ne è esclusa.
“Certo che i gay sono anche in nazionale – ci tiene a precisare Colombo – Nostante quello che ha detto l’ex Ct Lippi a proposito”.
“Se è vero che il 5% della popolazione è gay o bisex – prosegue il giornalista – allora perché nel mondo del calcio non dovrebbe essere così. Come ci sono tra i giornalisti, i parrucchieri, i fornai e così via. E così sono anche nella Formula 1 e nel ciclismo. Il problema, però, è che in Italia c’è una società bigotta: e allora tutti tendono a nasconderlo”.

Le società li coprono
“Le società tendono assolutamente a nascondere i calciatori omosessuali.
In alcuni casi hanno fatto ritirare delle foto di loro tesserati in barca, assieme ad altri 8 uomini nudi. E spesso, una volta scoperti i loro gusti sessuali, li mettono fuori, non li fanno giocare. E l’anno successivo li vendono”, spiega Colombo.

E i colleghi fanno finta di nulla
I colleghi calciatori etero, invece, fanno finta di nulla.
“È impossibile che non lo sappiano, ma lo fanno rimanere negli spogliatoi – spiega il giornalista – ho conosciuto anche due calciatori gay che stavano assieme, e militavano nella stessa squadra”.

Siamo in un Paese bigotto
Ma perché nessuno fa coming-out? Neanche quando si ritira dall’attività agonistica…
“Non lo fanno perché non c’è una mentalità che permette di farlo. In Italia si farebbe una grossissima discriminazione, siamo un paese così bigotto.
Anzi spesso, quando sono in attività, si accompagnano a delle bellezze femminile per coprire la loro omosessualità.
O, per lo stesso fine, fanno dei matrimoni di convenienza: ad esempio con una ‘commessa sfigata’”, dice ancora Colombo.

All’estero va meglio
Secondo lui, invece, all’estero la situazione è diversa.
“C’è un ex compagno di Platini del Saint’Etienne di cui non ricordo il nome, che ha dichiarato la propria omosessualità, e adesso fa il commentatore a France 3.
E in Inghilterra e Germania le stesse federcalcio hanno messo in atto delle campagne antiomofobia”.

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