Omofobia: ipocriti e affaristi piangono e nessuno fa la legge

Home » News » Omofobia: ipocriti e affaristi piangono e nessuno fa la legge

Di Massimo Mele il 26 Aprile 2011. Nessun commento

Roma. Dopo l’aggressione a Paola Concia, come se aggressioni di questi tipo non ce ne fossero a centinaia ogni giorno, continuano le dichiarazioni di condanna dell’accaduto. Ma nessuno, da destra a sinistra, si assume alcuna responsabilità. Eppure il tempo di fare una legge contro l’omofobia il PDL l’ha avuto, perlomeno negli ultimi 10 anni. Quasi due anni invece per Prodi che ha provato a fare i Dico bloccato dalle sfigate cattoliche e dai ladri dell’Udeur. Ora tutti si mettono in fila a condannare. Ma cosa, ci chiediamo. Esponenti della Lega e del PdL hanno detto cose ben peggiori. Prosperini qualche anno fa esortava ad ucciderci spappolandoci il cranio, Borghezio ci voleva rimandare nei lager nazisti, Buttiglione continua a dirci che siamo uno scherzo di natura. Vorrei capire: ma possono davvero essere così falsi e bugiardi e nessun giornale, nessuna televisione glielo fa notare? La legge contro l’omofobia, che semplicemente riconosceva un’aggravante se l’azione è compiuta in odio all’omosessualità, nè più nè meno che come per i “futili motivi”, è stata bloccata in Parlamento da quegli stessi che ora solidarizzano con la Concia e condannano l’omofobo che magari era solo un imbecille ubriaco, non certo Prosperini, che il suo odio l’aveva fatto scrivere su un giornale.
Ma per toccare il fondo non poteva certo mancare Imma Battaglia, la donna di tutti i colori e amata da tutti tranne che da gay e lesbiche. Il Gay Village è alle porte ed è tempo di autorizzazioni. Ecco infatti un’uscita da manuale della nostra fantasiosa imprenditrice. Lecca il culo di Alemanno senza però dire nulla di preciso. Brava! Sarebbe stato difficile per chiunque di noi trovare delle parole di elogio per lui. “Roma e’ una citta’ complessa che amplifica i gesti dei singoli attraverso una sovraesposizione mediatica. Non possiamo pensare che l’aggressivita’ di un balordo ricada sulla responsabilita’ del primo cittadino, chiamato comunque a tutelare la sicurezza di tutti, ne’ possiamo ritenere che una persona possa gestire Roma rimanendo isolata dalla dialettica politica nazionale e dal clima da stadio alimentato da grandi temi come l’omofobia”. Lo dichiara Imma Battaglia presidente del Gay Project.

“Ma commetteremmo un errore – aggiunge – se dimenticassimo quanto questa amministrazione ha contribuito al clima di comprensione e accoglienza verso le associazioni in cui lottiamo per i diritti Lgbt e quanta strada ha percorso facendo proprie queste tematiche. Sarebbe un altro errore tornare indietro, riaprire le porte della citta’ alla diatriba ideologica ricreando un’atmosfera da caccia alle streghe”.

Fonte ADNKronos

Pubblica un commento