L’ex presidente della Regione Renato Soru è stato assolto stamane a Cagliari al processo per l’affidamento dell’appalto del 2006 della pubblicità istituzionale. Assolti anche gli altri tre imputati. La sconfitta di qualche anno fa è da imputare anche alla velenosissima campagna mossa contro di lui dal PDL con un aiutino del PD. Eppure Soru ha affrontato a testa alta il processo, uscendone vincente. Lo stesso non si può dire per l’attuale governatore, salito sulla poltrona per il dubbio merito di essere figlio dell’ex commercialista di Berlusconi che, di processi, proprio non ne vuole sentire parlare. Un corruttore, pappone, un pò mafioso e sicuramente un porco al Governo nazionale. Un suo “uomo” al governo della Sardegna. E i sardi, imbecilli, che hanno voltato le spalle a Soru per uno scarto di un criminale a piede libero. Complimenti Sardegna, continua così, in fin dei conti il servilismo è sempre stata la tua caratteristica più evidente.
CAGLIARI. Un lungo applauso del pubblico in aula ha accolto la lettura della sentenza di assoluzione per Renato Soru. L’ex governatore è uscito in lacrime, ha abbracciato i fratelli Benoni, imputati assieme a lui nel processo Saatchi, entrambi con il volto segnato dall’emozione, e si è lasciato sfuggire un’unica battuta: “Tutto ciò che c’è da dire l’ha detto il giudice”.
In aula, tra il pubblico, familiari, amici e compagni di partito di Soru. Tra questi la ‘fedelissima’ Maria Antonietta Mongiu, assessore alla Cultura quando il patron di Tiscali era presidente della Regione, e il consigliere regionale Marco Espa. In mattinata si era visto anche l’ex assessore all’Urbanistica Gian Valerio Sanna.
Raggianti gli avvocati della difesa, Carlo Federico Grosso e Giuseppe Macciotta. “Confidavamo in questo risultato – ha commentato il professor Grosso – perché gli elementi emersi nel processo sono stati chiari. Il presidente Soru sapeva di non aver fatto nulla di male”.
Fonte La Nuova Sardegna