Dopo l’articolo sulle violenze sessuali ai militari maschi nell’esercito USA, pubblichiamo questo articolo su vicende analoghe nell’esercito australiano. Finalmente si alza il velo dell’ipocrisia sulla sessualità nell’esercito e le violenze cominciano ad uscir fuori
Una svolta storica è stata segnata, per le donne nelle forze di difesa in Australia, in seguito a uno scandalo sessuale, nell’Accademia militare a Canberra. Le donne soldato potranno presto servire anche in ruoli di combattimento e, quindi, accedere fino al massimo incarico di capo della Difesa; mentre vengono condotte ben sei inchieste, per affrontare la cultura di misoginia, prepotenze e insabbiamenti, venuta in piena luce negli ultimi giorni. Il ministro della Difesa Stephen Smith, ha approvato con entusiasmo, la decisione di includere le donne fra le forze di combattimento in prima linea, come «del tutto realista». Il ruolo nelle forze di difesa, dovrà essere determinato dalla capacità fisica e intellettuale, non in base al genere», ha detto. Intanto, il comandante dell’Accademia militare, commodoro Bruce Kalder, è stato messo in congedo durante le indagini sul caso di una giovane donna cadetto, che ha rivelato, in un’intervista Tv, che un commilitone, con cui faceva sesso consensuale aveva filmato l’incontro, con telecamere collegate al computer e diffuso il video in Skype ai suoi amici. Gli annunci fanno seguito a una settimana di pubblicità negativa e di denunce di una cultura di abusi sessuali e di bullismo, scattate dopo la decisione della giovane, di divulgare il suo caso in Tv. Il ministro Smith ha detto di aver ricevuto, negli ultimi giorni, numerose denunce di aggressioni sessuali e di cattiva condotta, in gran parte legate all’abuso di alcool. La più importante delle inchieste, un’analisi su come le donne sono trattate nell’Accademia militare, sarà guidata dalla Commissione contro la discriminazione sessuale, mentre le altre si rivolgeranno, fra l’altro, all’abuso di alcool e dei media sociali, alla gestione dei reclami, con specifica attenzione al trattamento delle vittime e all’esame delle nuove denunce di aggressione sessuale e bullismo, emerse negli ultimi giorni.
Fonte Articolo 3