L’assessore alla Cultura: “Avevano preparato un manifesto provocatorio”
L’assessore alla Cultura del Comune di Como, Sergio Gaddi, ha commentato i motivi per i quali la giunta di Palazzo Cernezzi all’unanimità ha deciso di non dare il patrocinio alla rassegna cinematografica organizzata al cinema Gloria dall’associazione Como GL (Como Gay Lesbica). “Avevano preprato un manifesto con esplicito riferimento a tematiche gay, lesbo, bisex, transgender – ha detto Gaddi – cosa che ci è sembrata provocatoria. Inoltre sembravano proporre modelli sociali che per noi non lo sono”.
Conosciamo meglio Sergio Gaddi, Berlusconiano della primissima ora tanto che gli viene attribuita la storica frase “se il Sindaco si decidesse ad Arcore, non ci sarebbe gara”… ma siccome si decide tutto al pirellone…
Sosia mancato di Belmondo, attore presso la prestigiosa Compagnia Teatrale Città di Como, diretta da Alfredo Caprani con la mano sicura di chi non è in grado di insegnare alcunché (e i risultati si vedono: è al livello di una filodrammatica e non si ha notizia di spettacoli rappresentati fuori dal comasco negli ultimi due millenni) ha imparato soprattutto a gestire il timbro baritonale della sua voce, essenziale per gestire le sedute del consiglio comunale che ha presieduto negli oscuri anni di Botta incaricandosi di compiti così gravosi che non potevano, poi, che ricadere su Pastore (dare e togliere la parola, controllare il numero legale dei voti, provvedere all’acquisto di bevande e pasticcini per le pause anche se questo ruolo di responsabilità è stato presto delegato perché non si può pensare a tutto).
Il bocconiano Gaddi inizia presto a frequentare gli ambienti giusti a Milano (vanta una laurea in economia con tesi sull’attività della Direzione Creativa del Gruppo Fininvest), forse per lanciarsi nel mondo dello spettacolo infatti partecipa ad alcuni indimenticabili episodi di Scherzi a parte e numerosi spot chi non lo ricorda protagonista della pubblicità Perlana certo se avesse avuto successo forse, oggi darebbe mostra di sé altrove….
Nel 1993, ad appena 24 anni, capisce che Mr. B fa sul serio e inizia la sua attività di selezionatore dei candidati di Forza Italia al parlamento…forzista della prim’ora si lancia immediatamente alla presidenza del club comasco…come premio alla fede ottiene il prestigioso ruolo in consiglio anche perché Gaddi conosce tanti giovani che lo votano felici.
SuperIpermegapresenzialista,tanto da riuscire ad interpretare il ruolo che oggi spetta a Pasquale Buono ed a Gianluca Lombardi: ce ne vogliono almeno due per essere così ovunque, sempre li al taglio di nastri, presentazioni, inaugurazioni e prime,cocktail party, un bel giorno decide di fare la voce grossa alle ultime elezioni dove, forte dei suoi voti, diventa assessore allo spreco, assommando tre deleghe killer: bilancio, cultura e turismo. In pratica si stanzia da solo i soldi,se li giustifica il tutto per coprire le altre due attività. L’assessorato, tra l’altro, è praticamente unificato in nome di un “tutto fa cultura” che ostenta ripetutamente.
L’anno prossimo, in agosto, Gaddi festeggerà i suoi primi 40 anni, forse in compagnia della sua avvenente fidanzata, meno probabile che l’evento (accade in agosto), sia benedetto dal Sire di Arcore che, quest’anno, raggiunto dal delfino e dalla triglia (il popolare Rinaldin) li abbia trattati con lo stesso amore che il megapresidente galattico di Fantozzi destinava ai sottoposti (Sembra di sentirlo: “Venghi, venghi, Gazzi, si siedi anche lei, Rintintìn. Facciamo la foto ma poi andale che voglio mangiare”). Altrettanto improbabile che il nostro riesca a ottenere, nuovamente, ciò che ha strappato dopo le ultime elezioni, chiunque sia il sindaco.
Quindi molto probabilmente uscirà Gaddi, l’assessore allo spreco e entrarà Gaddi il direttore artistico. Almeno si spera che sarà così: se mantenesse, invece, il ruolo politico continuando a inventare titoli (“Pollock. L’estro del gesto”, “Modigliani. La leggerezza dell’idea”, “Klee. Non so più che cosa dire”) e a stivarsi soldi per le sue mostruosità non si profilerebbe un gran futuro all’orizzonte.
Sperperati tutti i soldi che ha, quelli che non ha, quelli che ha detto che gli hanno detto che gli avrebbero dato, nelle sue mostre, il Gaddi rimane con pochissimi piccioli per il resto della Kultura comasca. Invece di metterci al riparo da altri sprechi, egli ama concedere graziosamente una percentuale piccola a tutti quelli che gliela chiedono per poter apporre bello GRANDE il logo del suo assessorato su qualsiasi manifestazione a tiro. Cosicché sembra che organizzi e sostenga praticamente tutto lui. Importante è, ovviamente, farsi vedere alla prima, all’inaugurazione, al taglio del nastro di turno…e naturalmente all’immancabile buffet
L’ultimo avvistamento dell’assessore risale a sabato scorso, quando ha solcato a grandi passi e in perfetta solitudine il lungolago per constatare il pienone di piazza Cavour: sul palco c’era il Servo dei Servi, non lui, che ha confessato che la cosa più bella organizzata a Como è stata, a suo dire, la notte bianca, da cui l’assessore è stato estromesso…questi si che sono amici…
Fonti: quicomo.it e vivereacomo.info