Aggressione omofoba a Ragusa. Vittima un 25enne: «Sono stati degli idioti». Fuggiti gli autori del gesto
da il Corriere della sera
RAGUSA – Un secchio di urina addosso. Perché è gay. È successo a Ragusa. La vittima del gesto di omofobia, un 25enne, si trovava nella sua auto nella periferia della città, quando un’altra vettura gli si è affiancata: dopo uno scambio di battute e insulti all’uomo è stato rovesciato addosso il contenuto di un secchio. Era urina. Gli autori del gesto subito sono fuggiti, ma la vittima è riuscita ad annotare il numero di targa e a denunciarli alla polizia. La polizia di Ragusa ha immediatamente avviato le indagini per individuare gli autori del grave atto di intolleranza.
IL RACCONTO – All’agenzia Ansa, il ragazzo, che si chiama Vincenzo ha raccontato l’aggressione: «Martedì scorso mi trovavo in una zona in cui noi gay ci incontriamo. Degli idioti, tre o quattro, in auto sono passati accanto alla mia vettura, io stavo ascoltando la radio, si sono accostati e mi hanno lanciato contro un secchio di urina che ha colpito la mia macchina. Li ho inseguiti e ho preso la targa. Poi sono andato in questura a fare la denuncia». Vincenzo frequenta l’università, ha due sorelle e i genitori fanno gli imprenditori. Ricorda che sei anni fa mentre era in motorino con un amico, quattro ragazzi lo affiancarono in auto ingiuriandolo. «Noi rispondemmo alla provocazione – racconta- loro scesero dalla macchina e ci pestarono. Io fui ricoverato in ospedale con le costole rotte ed ebbi un mese di prognosi. Feci denuncia ma non si riuscì a scoprire chi fossero». Aggiunge: «A Ragusa sto bene. Non sono discriminato, ho tantissimi amici, persone che mi vogliono bene, però, come in tutti i posti, ci sono gli imbecilli che non ci rispettano. Qui c’è un clima tranquillo anche se il mio sogno è andarmene perché questo è sempre un piccolo centro e per noi ragazzi non ci sono vere chance».
«FERMA CONDANNA» – Il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, ha condannato gli autori del grave gesto: «Si tratta di un atto deprecabile ai danni di un nostro concittadino, da condannare con fermezza e determinazione, qualunque sia la matrice che lo abbia fatto scaturire. Nulla può giustificare un comportamento di questo genere. Ragusa non merita questo, non merita vigliacchi capaci di tali ‘prodezzè. E se si accerterà la matrice omofoba, ciò che è successo è ancora più grave. L’intolleranza e la discriminazione sono inaccettabili». Anche Silvio Galizia, capogruppo Pdl-S alla provincia regionale di Ragusa condanna l’aggressione. «Non riesco a concepire un simile atto violento e soprattutto vile – continua – consumato ai danni di questo ragazzo ad opera di un gruppo di imbecilli che, dopo l’aggressione, sono scappati via. Spero che le forze dell’ordine possano identificare gli aggressori del ragazzo gay nel breve tempo possibile, dando anche un forte segnale a chi, in futuro, non riesce a vivere civilmente in una città quale Ragusa, che è stata da sempre modello per le altre 8 province siciliane».
L’ULTIMO PRECEDENTE – Solo pochi giorni fa era stata denunciata l’aggressione ad una coppia inglese di gay a Pignataro, nel frusinate, da parte di un gruppo di uomini che aveva assalito a calci e pugni i due coniugi regolarmente sposati in Inghilterra perché si erano scambiati effusioni in pubblico.
Redazione online 23 settembre 2010