Un giro di festini piuttosto allegri inguaia il comico di Zelig. Tra le partecipanti sembra ci fosse una minorenne e, per la magistratura, l’utilizzo di sostanze si inquadra in “spaccio” poichè finalizzato a rapporti sessuali. Non era la nipote di Mubarak, nè sembra ci siano passaggi di soldi per milioni di euro, nè venivano utilizzati palazzi di Stato o uomini della polizia, eppure Giovanni Cacioppo è stato rinviato a giudizio e si dovrà difendere in Tribunale. Difficile credere che qualcuno possa fare del sesso solo per un paio di tiri di cocaina e nulla di più. Berlusconi ha sborsato milioni di euro per le sue famose serate “Bunga Bunga”, ha dichiarato il falso, ha abusato del suo potere e disatteso le leggi sull’immigrazione che lui stesso aveva approvato. ma forse, per la legge italiana, non tutti i cittadini sono uguali. Un articolo de Il Resto del Carlino
Fermo. SESSO, cocaina e minorenni. Sarebbero questi gli ingredienti di alcuni festini che si consumavano lungo la costa fermana e che hanno fatto finire nei guai l’attore comico Giovanni Cacioppo. Il sostituto procuratore di Fermo, Luigi Ortenzi, infatti, ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il 45enne protagonista delle trasmissioni televisive Zelig e Colorado Cafè, formulando le accuse di spaccio di sostanze stupefacenti in cambio di prestazioni sessuali.
Per il comico siciliano, residente a Bologna, si avvicina la prima udienza di un processo che si preannuncia come uno dei più caldi dei prossimi mesi.
Il comico era finito nel mirino della Guardia di Finanza a seguito di un’indagine su un vasto traffico di droga e di festini a base di sesso e cocaina che si consumavano a casa di alcuni insospettabili fermani.
Il nome di Cacioppo era spuntato nel corso delle intercettazioni telefoniche. Gli investigatori, da una in particolare, avevano individuato alcune delle persone presenti ad un festino consumatosi in un appartamento di Lido di Fermo. Tra queste anche una ragazza minorenne che, interrogata dai militari della Guardia di Finanza, ha raccontato di avere ricevuto cocaina proprio da Cacioppo.
Il noto personaggio dello spettacolo era finito così nella lista degli indagati ed era stato raggiunto da un avviso di garanzia nel dicembre del 2007. A recapitare il provvedimento al comico erano stati gli stessi uomini della Guardia di Finanza, che glielo avevano notificato in una nota discoteca del Piceno dove si era recato per uno spettacolo. L’indagine, nella quale è rimasto invischiato il noto personaggio dello spettacolo, vede coinvolto anche un giro di insospettabili del quale fanno parte una cinquantina di persone, tra cui ‘volti noti’ del Fermano. Alcuni di loro, accusati di istigazione alla prostituzione e spaccio di stupefacenti con l’aggravante della richiesta di prestazioni sessuali, sono ancora nella fase preliminare del processo, in quanto coinvolti anche in un’altra operazione della Finanza.
Oltre al comico siciliano, sono stati rinviati a giudizio anche due fermani, un bancario che lavora a Bologna e un agente di commercio. I due sono accusati dei reati di spaccio di stupefacenti e favoreggiamento della prostituzione.
Cacioppo dal canto suo si è sempre dichiarato innocente e certo di poter chiarire la vicenda. Ora dovrà farlo davanti al collegio penale del tribunale di Fermo.