A proposito della discussione sulla “famiglia naturale”, pubblichiamo questo articolo di giornalettismo.com sulla richiesta di ricongiungimento familiare plurimo di un cittadino marocchino, che evidenzia, se ancora ve ne fosse bisogno, come la famiglia sia una costruzione culturale.
Un cittadino marocchino, poligamo, ha chiesto il ricongiungimento famigliare per le sue dolci metà. Un po’ troppe però
“Risiedo in Italia da vent’anni,ho una catena di macellerie halal, sono regolare e pago le tasse, al mio paese i miei matrimoni sono validi, nonvedo perché non posso farmi raggiungere dalle mie mogli “: così Farid, marocchino di 43 anni da venti in Italia, racconta alla Stampa in un articolo a firma di Alessandra Pieracci che ha deciso di richiedere il ricongiungimento familiare per la terza moglie, sposata appena l’anno scorso. Ad Albenga, dove abita, ha già fatto arrivare, nel tempo, la prima consorte e la seconda.
Dai due matrimoni sono nati quatto figli, il più grande ormai diciassettenne che studia per il diploma, il più piccolo che gioca a calcio in una società sportiva locale. Tutti perfettamente integrati, apparentemente uguali agli altri ragazzi della loro età. «Presenteremo l’istanza alla questura di Savona la settimana prossima, siamo in attesa dei documenti dal Marocco » spiega il suo avvocato,Mario Iavicoli. «Ilmio cliente questa volta intende sollevare il caso, perchè la poligamia è una realtà, nascosta da qualche trucco formale». Il riferimento è alle separazioni che in alcuni casi precedono l’arrivo della seconda moglie.
La storia dei matrimoni di Farid si intreccia con il crescente successo negli affari:
Dopo l’apertura della prima macelleria per islamici, infatti, una volta consolidata la posizione economica, era tornato in Marocco per sposarsi, rientrando in Italia con la prima moglie e sistemandosi con lei ad Albenga. Da quelle nozze sono nati i primi due figli. In seguito all’apertura della secondamacelleria, sempre nel Savonese, e a un giro d’affari allargato, Farid ha potuto permettersi una seconda moglie, anche questa scelta in Marocco. Al momento di giustificare il ricongiungimento della donna, però, si era separato dalla prima moglie, andando a vivere in un altro appartamento. Arrivata la nuova, più giovane, consorte, l’uomo ha continuato a occuparsi di entrambi i nuclei familiari, cresciuti di numero con l’arrivo di altri due figli.
Successivamente il macellaio è riuscito ad aprire, in compartecipazione, un negozio anche a Genova.
Così è ripartito per il Marocco, l’anno scorso, e si è sposato per la terza volta con una donna ancora più giovane. Ora, fortediun reddito che si attesta intorno ai 70 mila euro l’anno, che quindi garantisce il mantenimento del familiare, secondo la normativa per gli ingressi in Italia, vuole ottenere il ricongiungimento anche per la terza sposa, affermando ufficialmente la propria poligamia, senza separazioni di comodo,ma indicando come residenza per la giovane donna proprio la casa che già divide con la moglie «di mezzo», rigorosamente coperta da capo a piedi, volto escluso, quando esce in pubblico conlui. «Li ho sempre visti molto uniti » sostiene i legale, che conosce Farid da una dozzina d’anni. «L’ha sempre accompagnato tutte le volte che lui ha avuto bisogno di rivolgersi ame» spiega l’avvocato Iavicoli. Ma a quanto pare era solo quando gli ha chiesto di occuparsi del terzo ricongiungimento.
Fonte giornalettismo.com