Inghilterra. Matrimonio gay in chiesa?

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Di Massimo Mele il 14 Febbraio 2011. Nessun commento

In Gran Bretagna il ministro delle Pari Opportunità propone che venga abolito il divieto di celebrare nei luoghi di culto unioni tra persone dello stesso sesso

Presto in Gran Bretagna persone dello stesso sesso potrebbero unirsi in matrimonio in chiesa. Se venissero approvate alcune proposte presentate alla Camera dei Comuni, le unioni gay, attualmente vietate nei luoghi di culto, potrebbero realizzarsi anche nella casa del Signore e negli altri luoghi di culto. Non solo in sede civile.

MATRIMONI GAY IN CHIESA – Lynne Featherstone, deputata liberaldemocratica, sottosegretaria al Ministero dell’Interno con delega alle Pari Opportunità, ha proposto una revisione della legge per abolire ogni restrizione. Durante le cerimonie sarà possibile la presenza di elementi religiosi e di riti come la lettura della Bibbia. Un portavoce del governo ha annunciato: “Il governo sta esaminando il prossimo step da realizzare sul tema delle unioni civili, tra cui la possibilità per alcune organizzazioni religiose di consentire alle coppie dello stesso di ufficializzare la loro relazione in un ambito religioso, se vogliono”. I ministri hanno ascoltato una serie di persone e organizzazioni per conoscere le loro opinioni sul tema. Presto si saprà di più.

FAVOREVOLI E CONTRARI – La Chiesa d’Inghilterra ha già in più occasioni fatto sapere di non avere intenzione di consentire che in alcuna delle sue chiese vengano celebrate nozze tra persone dello stesso sesso. Un portavoce oggi parla di rischio “confusione” e di “conseguenze sconosciute. Non conosciamo le proposte, non possiamo commentare”. E ancora: “La Casa dei Vescovi è comunque sempre stata chiara: la Chiesa d’Inghilterra non benedirà unioni civili”. Altri gruppi, come i Quaccheri, i Protestanti Unitari, e gli Ebrei Liberali si sono mostrati, invece, più propensi ad accettare i matrimoni tra persone dello stesso sesso nei loro luoghi di culto. Le norme presentate sono proposte di modifica all’Equality Act varato dal precedente governo laburista e voluto dal politico e magnate dei media Waheed Alli.

da giornalettismo.com

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