Arcigay contro Il Giornale e, per la precisione, contro l’articolo di Gian Marco Chiocci intitolato “Intercettazioni fai da te, spiata pure l’Arcigay” che, secondo l’associazione a difesa degli omosessuali, “contiene diverse gravi inesattezze che l’impegno di soci e volontari dell’associazione e del movimento gay tutto davvero non meritano”. Arcigay precisa in una nota che la gestione dei progetti ministeriali dell’associazione “è totalmente trasparente e il progetto citato nell’articolo, finanziato con 140.700 euro dal ministero, era formativo e aveva il titolo ‘Interventi formativi e di creazione di rete per i telefoni amico Arcigay’ e non ‘installare un numero verde istituzionale’”. “Non è quindi corretto – spiegano – rinfacciare all’associazione di non aver prestato un servizio per il quale non è stato erogato alcun finanziamento pubblico”.
Arcigay definisce poi “accostamento tendenzioso” quello fatto dal quotidiano in merito a un reato subito dal presidente dell’associazione, “e cioè una intercettazione telefonica resa pubblica, con la progettualità di Arcigay e con eventuali ‘truppe cammellate’ al Congresso. Nel congresso oggetto dell’intercettazione ritoccata e montata ad arte, Patanè – ricorda Arcigay – perse per 13 delegati a zero in favore della mozione avversa. L’omissione di questo particolare è esercizio di parzialità e faziosità preconcetta attesa a fornire un ‘taglio’ ben determinato all’articolo”.
“Infine – concludono – ci teniamo a ribadire che Arcigay è allo stesso modo vicina a Pd, Idv, Sel, Pdl, Fli. I diritti-doveri degli omosessuali interessano direttamente tutti gli schieramenti politici e Arcigay lavora da anni perché ne siano patrimonio comune”.
Fonte: gaynews24