Dopo l’attacco della figlia di Berlusconi è Gaylib, l’associazione di gay di centro destra, a scendere in campo a difendere la ministra Mara Carfagna. Forse dimenticando come la donne sia arrivata alla poltrona del ministero, o forse cancellando dai propri ricordi le parole della Carfagna sui gay “costituzionalmente sterili” e sul pride che sarebbe semplice ostentazione. Certo la soubrette ha poi varato una campagna contro l’omofobia, necessaria forse a bilanciare il Governo più omofobo della storia d’Italia che, negli anni, ha solo fomentato odio e disprezzo verso gay e lesbiche. Non mi sembra di ricordare che la Carfagna abbia mai criticato le sparate omofobe di ministri o parlamentari, tranne forse il timido commento alla battuta di Berlusconi sulle “belle ragazze”. In un editoriale di Gaynews.it leggiamo infatti: “La campagna contro l’omofobia promossa dal governo italiano sembra darci quell’immagine da Paese normale a cui tanto aneliamo, almeno alcuni di noi, ma calata nel reale contesto italico assume un significato beffardo e quasi grottesco. Perché hai voglia a dire che le differenze di orientamento sessuale non contano, se poi il presidente del Consiglio – cioè il committente della pubblicità – dichiara che è meglio guardare le belle ragazze che essere omosessuale o, stanco delle polemiche, sbotta: “Ci manca solo che mi diano del gay”. Leggiamo quindi le dichiarazioni di Gaylib, associazione più di partito che di movimento.
«Mara Carfagna è il miglior ministro delle Pari Opportunità che l’Italia abbia avuto fino ad oggi. Barbara Berlusconi faccia sfoggio del coraggio e dell’umiltà dimostrati dalla Carfagna nello schierarsi apertamente contro certi poteri forti radicati nella vecchia politica meridionale prima di sparare giudizi ad alzo zero»: con queste parole Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib (gay di centrodestra), interviene in difesa del ministro duramente attaccato dalla figlia del premier in un’intervista a Vanity Fair. «Mara Carfagna è stata la donna più votata alle recenti elezioni regionali – aggiunge il presidente di GayLib Enrico Oliari – ha difeso come nessun altro la comunità gay e trans in una delle stagioni più omofobe che l’Italia ricordi, la triste estate del 2009, lanciando la prima vera campagna nazionale contro l’omofobia ancora in atto su tv e giornali e portandoci al Quirinale, davanti al Capo dello Stato per la prima volta, riconoscendo alla comunità gay e trans una dignità che nessun ministro di sinistra, magari laureato in filosofia, ha saputo dimostrare». «Esprimiamo dunque tutta la solidarietà, continuando a garantire la nostra massima lealtà e collaborazione al ministro Carfagna – concludono Oliari e Priori – sperando che le vicende della dinasty berlusconiana la finiscano davvero una volta per tutte di interferire con le sorti del Paese»
bè….a definirlo ridicolo basterebbe la faccia e quell’espressione idiota da primo imbecille della classe……il
“wannabe secchione,ma mi credo furbetto “…..