Progetto pilota della Asl per informare su contraccezione e malattie trasmissibili. Ieri i ragazzi delle medie sono stati ospiti del Consultorio
SASSARI. Gli obiettivi sono quelli di consentire ai ragazzi delle terze medie della provincia di Sassari l’acquisizione di informazioni che consentano di fare scelte consapevoli nell’ambito sessuale, far emergere e condividere conoscenze, dubbi e opinioni le più diverse. Gli adolescenti rispondono con curiosità e interesse esprimendo anche le loro paure.
L’idea è di accogliere le curiosità spontanee dei ragazzi offrendo ascolto e spazi di approfondimento. A questi si aggiunge la necessità di far conoscere il Consultorio familiare facilitandone il contatto e l’accesso da parte dei giovanissimi.
Ieri per la prima volta i pullman hanno scaricato davanti al Consultorio di Rizzeddu due classi di due scuole medie cittadine e ragazzi hanno ascoltato la lezione delle ostetriche che hanno illustrato la fisiologia della riproduzione umana. L’incontro era stato preceduto da analoghi appuntamenti che si sono svolti a scuola. Si tratta del progetto del Settore Consultori familiari dell’Asl di Sassari che quest’anno ha avviato in oltre 140 classi della provincia una campagna di formazione, informazione e prevenzione rivolta ai 3200 ragazzi delle terze medie inferiori che ha come tema principale l’educazione alla sessualità e alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.
Gli incontri sono iniziati a novembre e vedranno impegnate tutte le figure dei Consultori familiari dell’Asl di Sassari, con un operatore per classe, e andranno avanti sino ad aprile 2011.
Il progetto inoltre prevede una serie di lavori per gruppi di classi e momenti di lavoro in piccoli gruppi o tutti insieme.
«Con questo progetto – afferma Marcello Cabiddu, responsabile del Settore Consultori familiari dell’Asl sassarese – ci poniamo tra i vari obiettivi quello di prevenire le gravidanze indesiderate e mantenere la salute sessuale dei ragazzi che proprio a quest’età si avvicinano alle prime esperienze sessuali E poi vogliamo che sappiano che si possono sempre rivolgere autonomamente ai Consultori per qualunque esigenza».
«Si tratta di un progetto pilota – afferma Giuseppe Fadda, responsabile del Servizio sostegno alla persona e politiche giovanili del Provveditorato – anche a livello regionale si sta cercando di creare lo stesso percorso e questo progetto servirà da modello anche per le altre province».
A fine progetto sono previste delle rilevazioni attraverso questionari, test di gradimento, incontri di valutazione e rispondenza con gli insegnanti e la valutazione dell’utenza giovanile in Consultorio. Un piano di lavoro quindi orientato a rispondere alle esigenze dei docenti, degli studenti e delle loro famiglie». (g.g.)