SASSARI. Sospese per quattordici giorni, cinque in condotta e relativa segnalazione alla Procura dei minori da parte della polizia. Il giorno dopo il grave episodio di bullismo accaduto fuori dalla scuola media numero 2 di Corso Margherita di Savoia il vice preside Antonio Naitana – che sostituisce la dirigente Salvatorica Fenu in Spagna per lavoro – ha convocato due consigli di classe per decidere quali provvedimenti adottare nei confronti delle ragazze che venerdì hanno sputato e colpito sul viso una loro coetanea davanti ai gradini dell’istituto.
«Ci siamo mossi subito – ha detto Naitana – L’episodio non è accaduto dentro la scuola ma le ragazze coinvolte studiano qui e la punizione nei loro confronti doveva essere severa». Ha creato un po’ di sconcerto la notizia sull’episodio di bullismo che ha visto protagoniste due ragazzine di buona famiglia. Forse anche “vittime” – a modo loro – del branco che le incitava a colpire la povera tredicenne. Lei non ha reagito, ha subìto perché di fronte a decine di persone che ti accerchiano, ti minacciano e ti sputano resta ben poco da fare. A questo proposito la dirigente – in Spagna per portare avanti il progetto Comenius – ha detto che vuole vederci chiaro: «Al mio rientro vorrò capire chi faceva parte della platea che assisteva a quelle violenze senza far nulla per difendere una compagna. Anche nei loro confronti saranno presi provvedimenti adeguati». Quanto alla punizione inflitta alle due studentesse, Salvatorica Fenu non usa mezzi termini: «Il consiglio di classe ha optato e votato per una sospensione di 14 giorni. Al quindicesimo, con il 5 in condotta, avrebbero rischiato l’anno. Il nostro, invece, dev’essere anche un lavoro rieducativo». Garantire l’istruzione, in sostanza, è un passo che va fatto per evitare che la situazione degeneri. «Intanto – aggiunge il dirigente – come previsto dal regolamento della nostra scuola nessuna delle due parteciperà al viaggio di istruzione a Madrid in programma per marzo. Da lunedì resteranno a casa e rifletteranno su quello che hanno combinato. Manderemo loro i compiti da fare e saranno seguite a distanza».
La vera vittima di tutta questa brutta storia resta in ogni caso la tredicenne umiliata fuori dal caseggiato. Dovrà lavorare molto su se stessa. Dopo esser stata picchiata aveva detto di non voler più tornare a scuola e spetterà ora alla famiglia, agli insegnanti e forse soprattutto ai compagni aiutarla a ritrovare fiducia.
La scuola da parte sua avvierà, come ha fatto anche negli anni scorsi, un processo educativo incentrato tra l’altro sulla lotta al bullismo. «Un lavoro che realizzeremo in sinergia con polizia e carabinieri – ha spiegato la Fenu – che saranno invitati a scuola per delle conferenze su questo tema».
Ieri mattina Bibiana Pala, dirigente della sezione Volanti della questura di Sassari, è stata nella scuola media per una chiacchierata con il vicepreside e con i genitori delle ragazze. E proprio dalla polizia è partita la segnalazione alla Procura dei minori.
La Nuova Sardegna Domenica 21 Novembre 2010