Lo spot del Sardegna Pride 2016 , dopo alcuni giorni dalla pubblicazione, raggiunge le 400mila visualizzazioni!
Ciò che questo spot, realizzato dai filmaker di Naked Panda, vuole rappresentare – con il suo tono grottesco e ridicolizzante, a mo’ di vero e proprio sfottò, com’è tipico del sarcasmo – ha molto a che fare con gli stereotipi, con i pruriti reazionari, con la misoginia e con la tipica caratterizzazione maschilista che connota le paure di cui si nutrono i pregiudizi omofobi, sessisti e razzisti.
Infatti, l’allarme pubblico contro la fantomatica “ideologia del gender”, per essere efficace, tende sempre a sfruttare l’effetto di quelle esagerazioni dal retrogusto machista: il travestito, il seminudo, la donna “unsexy”, che con la loro maliziosa ostentazione gettano nella confusione il bambino (rigorosamente maschietto e non ancora dotato di virilità maschia, ché tutto sommato le bambine coi capelli corti o i pantaloncini possiamo tollerarle), il quale, ormai privo di punti di riferimento (perfino i genitori, nonostante gli sforzi, soccombono dinnanzi a tanta chiassosa oscenità), si corrompe, tra piume, lustrini e ammiccamenti effemminati.
Strappando un sorriso – azzardiamo…: più d’uno! – i bravi “Panda Nudi” hanno voluto concentrare, in un minuto, tutto un complesso di fobie, stereotipi, pregiudizi, fastidi di cui la nostra società è gravemente affetta, anche quando finge di affrancarsene.
“La nostra speranza è che” scrive l’ARC “attraverso le tante sfumature che le arti offrono – proprio come è stato anche negli anni scorsi, grazie alla musica, ai disegni, alle parole, alle interpretazioni – e che puntano a colpire l’attenzione di fasce diverse del pubblico, queste fobie sociali possano essere colpite, sdrammatizzate e neutralizzate.”