La CGIL e le associazioni in piazza per i migranti

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Di Massimo Mele il 15 Novembre 2010. Nessun commento

Sit in No violenza No razzismo a Sassari

SASSARI. Giovedì 18 Novembre, in contemporanea con tutte le città d’Italia, una delegazione della CGIL e delle associazioni aderenti incontrerà il Prefetto di Sassari per sottoporgli l’appello che la CGIL nazionale consegnerà, nello stesso momento, nelle mani dei ministri Maroni e Sacconi. Il documento chiede di intervenire immediatamente sulle gravissimi condizioni in cui sono costretti a vivere molti immigrati in Italia. Stretti tra la crisi economica, leggi sempre più restrittive e l’aumentare degli episodi di razzismo, i migranti si trovano oggi in una situazione critica, ai limiti dell’emergenza. Per questo la CGIL chiama a raccolta le associazioni e la città tutta per un presidio in piazza d’Italia Giovedì 18 Novembre alle 11:30, per accompagnare la consegna dell’appello al Prefetto ma anche per cominciare a discutere delle possibili iniziative in città di contrasto al razzsimo e all’esclusione sociale.
Ecco l’appello che la CGIL consegnerà localmente al Prefetto e nazionalmente ai ministri interessati:

Lettera aperta al Ministro Maroni e al Ministro Sacconi

Con questo appello chiediamo al governo italiano e alle istituzioni competenti di intervenire sulla situazione di emergenza in cui vivono migliaia di migranti residenti nel nostro Paese.

La CGIL richiama all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica la condizione critica in cui vivono i cittadini migranti, tra i più colpiti dalle conseguenze della crisi economica, e sottolinea come la negazione dei diritti colpisce tutti e si estende man mano dai più deboli, quali i migranti, a tutti i lavoratori.

Chiediamo ai Ministri Maroni e Sacconi di aprire un tavolo di trattativa, che possa individuare soluzioni serie e strutturali contro il lavoro nero e per i diritti degli immigrati, con priorità per:
– il contrasto allo sfruttamento del lavoro nero, attraverso il recepimento della Direttiva Europea 52, l’applicazione e l’estensione dell’articolo 18 del Testo Unico anche a chi denuncia di essere stato costretto all’irregolarità del lavoro;
– un percorso di emersione strutturale che, oltre a riconoscere il permesso di soggiorno a chi è stato truffato nel corso dell’ultima sanatoria, offra la possibilità di uscire dalla schiavitù e dallo sfruttamento a centinaia di migliaia di migranti, costretti alla clandestinità;
– una proroga del permesso di soggiorno per chi oggi ha perso il lavoro e fatica a reperirne uno nuovo, senza che incomba la minaccia di espulsione;
intervento sulla situazione di estrema difficoltà in cui versano gli sportelli Unici per l’immigrazione che per effetto della manovra finanziaria sono costretti a licenziare 1300 operatori che sono oltre il 50% del totale degli addetti.

Gli immigrati e tutti i lavoratori colpiti dalla crisi hanno bisogno di atti concreti e responsabili.

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