Il poliamore sbarca in Sardegna: perchè limitare il nostro amore ad un partner quando possiamo vivere più felici tutti insieme? L’importante è la sincerità e la condivisione, il contrario di quanto avviene in tantissime coppie monogame.
Tiziana è da poco ritornata in Sardegna dopo anni vissuti nella penisola dove ha militato in diverse organizzazioni tra cui anche un movimento di nuova formazione Poliamore Italia. Dal nome e dal significato, se letto superficialmente, i più pensano ad una forma di sessualità sfrenata alla ricerca di sempre nuovi partner. Invece il poliamore è tutt’altro. Lo chiediamo direttamente a Tiziana.
Cosa è il poliamore?
“Per poliamore intendiamo varie forme di relazioni, alcune anche molto diverse tra loro, ma che hanno in comune l’elemento fondamentale dell’eticità, e cioè dell’impegno alla trasparenza e all’onestà con i partner”.
Cosa significa nella pratica ?
“Che tutte le relazioni si basano sul consenso informato, ovvero: tutti e tutte le partner devono essere a conoscenza di eventuali altri rapporti del proprio partner”. Potremmo dire che è l’esatto contrario dell’infedeltà coniugale
“Eh si, etica e consenso pongono il poliamore in aperto contrasto con il tradimento classico, nel quale è presente una relazione principale ufficiale e in apparenza monogama (come ad esempio un matrimonio) ed una o più relazioni segrete (il cosiddetto o la cosiddetta “amante”).”
E come è possibile instaurare più relazioni insieme?
“Ci vuole flessibilità relazionale e un set di abilità tra cui: buone doti comunicative, capacità di negoziazione dei propri limiti, padronanza delle proprie emozioni, in particolare la capacità di gestire la propria gelosia, una buona apertura mentale e una capacità di ascolto attiva e un elevato grado di assenza di giudizio”
E che obblighi ci sono nelle relazioni poliamorose?
“Così come non c’è obbligo di esclusività sessuale o affettiva di nessun tipo, nelle relazioni poliamorose non vi è tra i partner l’obbligo di restare insieme per tutta la vita, dato che chi abbraccia questo stile relazionale è convinto che le relazioni esistono in un continuum e sono in continua evoluzione. Come in qualsiasi altra relazione, la durata non dovrebbe mai essere considerato un indicatore della qualità della relazione stessa, a discapito di altri più importanti indicatori quali la soddisfazione, la felicità e il benessere delle persone coinvolte.”
Sono quindi rapporti brevi?
“Non è detto, la durata dipende dall’intensità dell’amore. Esistono infatti molte persone poliamorose che convivono per anni, e che costruiscono intere famiglie, anche con figli”.
Avete una stima di quante persone siano interessate da questa filosofia di vita?
“Su un articolo di Newsweek Magazine Online del luglio 2009 si stima che il numero di relazioni poliamorose esistenti negli Stati Uniti sia circa cinquecentomila.”
Il movimento del poliamore esiste da molto?
“Il movimento poliamoroso italiano è molto giovane e ha cominciato ad essere visibile tramite Facebook, che oggi come oggi è un po’ un mezzo universale: nel 2009 è stato fondato un gruppo, Poliamore Italia (oggi rinominato ” Poliamore e altre non-monogamie etiche”), che è cresciuto gradualmente e, allo stato attuale, conta oltre 2000 membri.
Nel corso del tempo sono stati organizzati anche degli incontri dal vivo, e così la comunità poliamorosa è uscita dal virtuale e ha cominciato a incontrarsi in varie città d’Italia: prima a Bologna, poi a Milano, Roma, Napoli, Vicenza, Firenze e varie altre città dove si tengono incontri più o meno regolari.
Un dato interessante per me che “lavoro” come attivista in questo campo ormai da un po’ di tempo, è che vengono a galla sempre più spesso persone che poliamorose “ci si scoprono”: individuano il gruppo FB, gli incontri, i siti (tra cui cito il principale: www.poliamore.org) nei quali si parla di poliamore e dicono: “ah, adesso sto dando un nome alla relazione che io vivo già da 10 anni”; quindi persone poliamorose ce ne sono tante, e ce ne sono altrettante che magari ancora non sanno che c’è chi vive in un setting relazionale come il loro.”
E in Sardegna?
“Essendo tornata in Sardegna dopo dieci anni di vita fuori, vorrei dare al territorio la possibilità di conoscere, capire ed esplorare la realtà poliamorosa.”
In che modo?
“Sostanzialmente in quattro forme diverse: Organizzando degli aperitivi polyfriendly, potendo parlare con leggerezza di poliamore davanti ad un drink ed offrendo alle persone partecipanti la possibilitá di conoscersi; Tramite “polimeriggi”, ovvero un pomeriggio passato in modo amicale e in uno spazio sicuro a parlare del tema ma senza argomenti predefiniti: sarà il gruppo stesso a decidere cosa approfondire; Eventi tematici: in questo caso, il tempo sarà dedicato ad un tema specifico, che può spaziare dalla cultura del consenso sino ad arrivare al coming out poliamoroso e, per finire, con un Cineforum di film a tema e successivo dibattito.”
Come intendi muoverti?
“Ho incontrato il direttivo del MOS presentando il mio progetto; mi auguro che vogliano ospitare presso la loro struttura gli eventi di cui sopra anche perché, argomento che approfondirò in un secondo momento, esiste una forte sovrapposizione tra movimento poliamoroso e quello LGBTQI*; non a caso, nel luglio del 2014, presso il Rainbow Bar della Festa dell’Unità di Roma, coordinato dal Gay Center, si è tenuto un dibattito sul tema delle intersezioni fra le istanze del mondo del poliamore e quelle del movimento LGBTQI* e su quanto quest’ultimo movimento accolga o, piuttosto, talvolta avversi le istanze specifiche del poliamore.”