Provocatori cristiani all’assalto del Pride scatenano la protesta

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Di Massimo Mele il 15 Luglio 2013. 3Commenti

Seattle. Alcuni provocatori cristiani si sono presentati al parco in cui si svolgeva la Pridefest di Seattle, una giornata campestre all’insegna dell’orgoglio gay, lesbico, trans. queer. Il manipolo di religiosi indossava maglette antigay e cartelli che inneggiavano all’inferno per gli omosessuali considerati malati.
Ovvia la reazione infastidita dei presenti che sfocia in alcuni spintoni quando i provocatori rifiutano di andare via e continuano a sventalare i loro insulsi cartelli. Sarebbe un pò come se qualcuno entrasse in Chiesa o al Vaticano con cartelli con scritto: Gesù era un puttaniere o Preti pedofili. Un paragone estremo ma necessario a far capire quanto possa essere fastidioso, nella giornata del Pride, della liberazione dall’oppressione sociale, dall’omofobia e dalla paura che gay, lesbiche e trans vivono ogni giorno, l’insistente presenza di provocatori innegianti all’inferno per i gay e altre amenità simili. Incomprensibile la reazione delle forze dell’ordine che, anzichè allontanare i provocatori, ferma gli attivisti gay che a lungo avevano cercato di allontanare i religiosi. Sintomatica la scena dove il disturbatore cristiano tira pugni e calci per difendere il suo cartello. Bell’esempio di amore di Dio . . .

ps: la cosa più atroce è però leggere il commento di siti spazzatura come UCCR online, buon divertimento dove la provocazione dei religiosi diventa “Due persone contrarie al Gay Pride sono state brutalmente picchiate con calci e pugni in faccia da un gruppo di omosessuali” . . . (sic!)

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