Stati Uniti. Elijah è un ragazzo transessuale che finalmente ha preso in mano la sua vita e ha deciso di sottoporsi alla mastectomia nello Stato della Florida.
Per chi non lo sapesse la mastectomia è l’intervento chirurgico che consiste nell’asportazione del seno, l’intervento centrale nel percorso di transizione da femmina a maschio che segna il raggiungimento di un equilibrio tra la propria identità maschile e l’immagine che si dà di sè alla società.
Liberarsi del seno per una persona FtM vuol dire liberarsi dagli sguardi interrogativi della gente, liberarsi dall’imbarazzo di fare sport, poter apprezzare l’andare in piscina, stare all’aria aperta e sentirsi finalmente sicuri del proprio corpo.
Il momento più bello di Elijah è durato pochissimo, ma non pensava che una semplice complicazione post-operatoria potesse trasformarsi in un incubo: tornato a casa nota che il petto si sta gonfiando a causa di un ematoma.
La soluzione è semplicissima e il chirurgo che l’ha operato gli consiglia di recarsi nell’ospedale più vicino affinchè possa sottoporsi ad un drenaggio: piece of cake, insomma.
Elijah e il suo fidanzato Alex si recano nell’ospedale più vicino a casa, ma il medico che li accoglie non si sente pronto ad eseguire tale intervento e fissa un appuntamento con un chirurgo che può aiutarli, però nel frattempo l’ematoma si ingrossa e l’ansia sale. Nel panico, Alex porta il suo compagno al pronto soccorso del Middle Tennessee Medical center che sfortunatamente non ha camere sterili per eseguire l’intervento (camere sterili in un ospedale: che pretese) e inoltre vengono avvisati del fatto che nessun medico in Tennessee vorrà mettere le mani sull’operazione eseguita da un collega e che dovranno tornare in Florida.
E’ il Venerdì che la situazione precipita: dopo una visita medica che attesta la gravità dell’ematoma vengono messi in lista, ma il pericolo di infezione cresce e i due aspettano per tre ore nel corridoio del pronto soccorso del Vanderbilt University Medical Center, dove finalmente sono assistiti da un medico che non risparmia commenti transfobici e prova a mandare a casa i ragazzi.
In quel momento interviene Kristen, la presidentessa del gruppo GLBTQ interno alla Facoltà di Medicina dell’ospedale universitario che immediatamente capisce cosa sta succedendo: in pochi minuti alla coppia viene data una stanza in un reparto, una responsabile raccoglie la testimonianza di entrambe le parti e il medico quasi si avventa su di loro lamentandosi di essere stato richiamato dal primario.
In seguito l’aut aut: o lasciate perdere e date ragione al professionista, oppure portate avanti la denuncia e dite addio al trattamento.
La denuncia parte e il petto non viene drenato.
Oggi, 28 Maggio 2013, Elijah si sottoporrà ad una nuova operazione che consiste nell’apertura dell’incisione originaria e nella suzione dell’ematoma parzialmente coagulato, il tutto a spese dei ragazzi perché l’assicurazione sanitaria non copre più di un’emergenza medica a semestre e la famiglia non intende prestare neanche un dollaro al proprio figlio transessuale.
Per poter pagare le spese mediche al fidanzato (circa 5.000 dollari), Alex ha aperto una pagina sul sito di raccolta fondi a distanza GoFundMe e dice: “è molto importante che molte persone si siano interessate alla nostra situazione: in questi giorni ci siamo sentiti completamente soli; so benissimo che i tempi sono difficili e capisco che non tutti possano fare una donazione, ma ogni singolo dollaro farà la differenza per noi due. Alex & Elijah”.
Se avete qualche spicciolo da donare non esitate e se siete state/i vittime di omofobia e transfobia in ospedale, saprete come ci si sente: non ci sarà bisogno che ve lo spieghi io.
Post originale sul tumblr di Elijah
7 Responses to USA: Malasanità, transfobia e una raccolta di fondi per aiutare un ragazzo FtM