Si è svolto Lunedì a Cagliari l’incontro “I diritti LGBT non sono un optional!” organizzato dal M5S Sardegna per discutere delle proposte del movimento sui diritti di gay, lesbiche e trans al quale hanno partecipato diversi esponenti dell’ARC.
Alla presenza della dott.ssa Dejanira Piras, responsabile del Progetto Equal M5S Piemonte, delle e dei candidati sardi alle elezioni politiche di domenica prossima, sono state illustrate le proposte del M5S in materia di matrimonio omosessuale, contrasto dell’omofobia e modifica della legge sulla riattribuzione del sesso.
Si tratta di tre proposte di legge, scritte dalla Rete Lenford su richiesta del M5S Piemonte attraverso il progetto Equal, presentate al consiglio regionale del Piemonte il 15 Febbraio dai consiglieri del gruppo M5S. In caso di approvazione, le proposte, in base all’art. 121 della Costituzione Italiana, verrebbero sottoposte al vaglio del Parlamento. “Sono testi di legge molto importanti per una tematica molto sentita da almeno 6 milioni di italiani” scrive Davide Bono, capogruppo M5S in consiglio regionale “E’ una battaglia di civiltà fondamentale che spero non vada ad arenarsi contro gli scogli di un falso perbenismo, in quanto tutti gli uomini di buonsenso credono che si debba rispettare quanto detto nel Vangelo “non fare agli altri quello che non vorresti fatto a te” o, più laicamente, che la libertà degli altri si estende fino a dove non comprime la mia libertà“.
Le proposte nate in Piemonte, sono state estese alla Sicilia, dove M5S vanta un buon numero di consiglieri, e, presto, saranno estese a tutta Italia. Forse anche per questo l’incontro cagliaritano è andato in diretta streaming. A Cagliari l’adesione al progetto delle e dei candidati sardi che sono pronti a discutere e votare le proposte in parlamento qualora eletti.
Nello specifico le proposte riguardano il “matrimonio egualitario“, ovvero l’estensione dell’istituto matrimoniale a coppie dello stesso sesso con i medesimi diritti delle coppie eterosessuali coniugate, con particolare riferimento alla possibilità di adozione dei figli del partner e l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia, con l’introduzione, come pena accessoria, dell’obbligo di svolgimento di attività sociale in un’ottica di rieducazione del condannato. La terza proposta riguarda le modifiche alla legge sulla riattribuzione del sesso e, in particolare, la possibilità del cambio del nome e del sesso senza l’obbligo di adeguamento chirurgico dei genitali che, spesso, “viene forzato dalla necessità di «regolarizzare» una situazione intermedia nella quale la persona transessuale è soggetta a stigmatizzazione sociale, discriminazione, privazione dei diritti fondamentali, tra cui il diritto alla riservatezza dei dati personali sensibili, quali quelli relativi alla salute e alla vita sessuale”.
Secondo gli esponenti del M5S, le tre proposte redatte in Piemonte diventeranno presto punti programmatici dell’intero movimento, così come risulta dalle varie prese di posizione di altri candidati M5S nel resto d’Italia. Di sicuro lo sono già per i candidati sardi che si preparano ad entrare in parlamento, alcuni con qualche distinguo sulle modalità, ad esempio un approcio più graduale che parta dalle Unioni Civili, ma tutti concordano che il voto, alla fine, sarà unanime sulle proposte fatte proprie dal movimento.
Unico neo della serata la partecipazione di Francesco Perra, già oggetto di critiche e prese di distanza per le sue affermazioni omofobe in una trasmissione di Videolina lo scorso Maggio. Dopo essersi scusato per l’accaduto con argomentazioni classiche delle persone omofobe (ho tanti amici gay, non ho nessun problema ecc.), Perra ha risposto ad una domanda, che richiamava le sue infelici esternazioni, in maniera piuttosto concitata e nervosa tanto da essere invitato alla calma dagli stessi esponenti del M5S, alcuni dei quali gli hanno anche chiesto di allontanarsi. La sua candidatura, spiegano dall’ufficio stampa del M5S Sardegna, è stata conseguente alle regole che il movimento si è dato per queste elezioni. Non essendoci alcun organo preposto alla verifica delle e dei candidati, il rispetto di tali regole era l’unico criterio adottato nella compilazione delle liste. Ovvero la precedente partecipazione ad una consultazione lettorale nelle liste M5S (Perra era stato candidato a Quartu), l’assenza di condanne e l’ottenimento dei voti nelle parlamentarie.
Comunque sia, la sua collocazione in 13ma posizione nella lista per il Senato è indicativa del gradimento che Perra ha all’interno del movimento.
Abbiamo cercato di capirci qualcosa di più sul “caso Perra”, ma in due settimane non siamo riusciti ad avere risposte soddisfacenti dal M5S…
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