Rassegna stampa La Nuova Sardegna 3/02/2013
L’istituzione del Registro votata dall’assemblea al termine di una seduta storica Due i pareri contrari: uno del centrosinistra e uno dell’opposizione. Assente l’Udc
ITTIRI. Il consiglio comunale di Ittiri ha approvato l’istituzione del Registro delle unioni civili. È successo nei giorni scorsi al termine di una seduta in qualche modo storica, risultato di un sereno e approfondito dibattito nel corso del quale sono stati espressi due voti contrari (uno della maggioranza e uno dell’opposizione), segno tangibile di una scelta, sul delicato argomento, morale e non politica. Al voto non hanno partecipato i due rappresentanti in quota Udc, l’assessore Peppino Fiori e il consigliere Giuseppe Pisanu, la cui assenza dall’aula è stata censurata dall’esponente di opposizione Giommaria Pisanu. Ma al riguardo il sindaco Tonino Orani ha ricordato che in altre circostanze lo stesso Pisanu attuò un simile comportamento. L’istituzione del Registro delle unioni civili era uno dei punti del programma dell’attuale amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Tonino Orani. Un tema di particolare attualità su un fenomeno che non può più essere confinato ai margini dell’agenda politica di un’amministrazione comunale. «Vero è – ha sottolineato il relatore della mozione Gianmario Cossu – che, l’istituzione di tale registro non ha valore legiferante» ma, – come ha aggiunto il rappresentante di Sel, in assenza di un intervento del legislatore il Comune si sostituisce, in parte, ad esso estendendo i diritti a persone che al momento non li vedono riconosciuti». Ma Cossu è andato oltre. «Con questa scelta – ha precisato – non solo non si ravvisa alcuna forzatura legislativa, viceversa si opera in sintonia con gli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione». Cossu ha infine specificato quali sono i servizi, dal punto di vista etico, che il Comune assicura alle unioni civili, con particolare riguardo alla tutela e alla piena dignità umana e sociale delle unioni di fatto e delle convivenze, alla promozione del pubblico rispetto per favorirne l’integrazione e lo sviluppo dal punto di vista sociale, culturale ed economico e al riconoscimento della pari dignità delle persone. […]