Il mese scorso il comune di Guspini ha approvato il registro comunale delle Unioni Civili, scatenando la dura reazione del parroco del paese. Ieri è stata la volta di Mogoro, dove l’approvazione del registro è stata salutata positivamente dalla popolazione.
Continua in Sardegna la campagna per l’approvazione dei registri comunali delle Unioni Civili che vede discussioni in tutte le provincie e proposte e approvazioni in molti comuni. Il mese scorso il comune di Guspini ha approvato, a larga maggioranza, il suo registro. Stessa procedura per Mogoro che l’ha approvato con i voti della maggioranza, contraria la minoranza. Due approvazioni ma due realtà estremamente diverse quelle di questi due comuni. A Guspini l’approvazione del registro ha avuto strascichi polemici e velenosi. A dare fuoco alle polveri è don Pittau, il parroco del paese, che, con un pesantissimo attacco politico sul giornaletto della Chiesa, ha incentivato le critiche fino a veri e propri attacchi personali contro Stefania Atzei, la consigliera che ha presentato la mozione. Il sindaco di Guspini, Rossella Pinna, boccia don Pittau e il suo articolo/avvertimento, inviato ai consiglieri prima dell’approvazione del registro, “Attacco politico di un qualunquismo esasperato”. Sulla vicenda abbiamo sentito la consigliera Atzei vedi intervista
Diversa la situazione di Mogoro, dove l’approvazione delle Unioni Civili è stata salutata dai giovani positivamente “mi fermano per strada e mi chiedono quali saranno gli effetti del provvedimento” ci dice Stefano Murroni, giovanissimo consigliere del comune oristanese e autore della proposta. Eletto a soli 19 anni in consiglio, Stefano ha presentato la prima mozione lo scorso 6 Aprile. Poi, sulla scia dell’approvazione del registro a Cagliari, con il suo gruppo hanno pensato di riscrivere la mozione e di completarla e l’hanno presentata il 26 Settembre. Ieri l’approvazione, scontata, del provvedimento. “Sono felicissimo per l’approvazione avvenuta ieri. Ora dobbiamo riuscire a spiegare effettivamente al paese di cosa si tratta, a chi è diretto il provvedimento e a quali diritti da accesso”. Per la minoranza, che ha votato contro, si tratta di un provvedimento senza senso poichè “già l’anagrafe fa questo servizio” ma anche di un modo furbetto per introdurre le coppie gay e lesbiche “Non dobbiamo vergognarci nè avere paura di parlare di coppie omosessuali” risponde Murroni, e conclude “Ora scriverò un articolo sulla rivista comunale, che arriva a tutte le famiglie, così potrò spiegare a tutti di cosa si tratta veramente”.