Vendola: “La società italiana è matura per i matrimoni e per le adozioni omosessuali”.

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Di Massimo Mele il 20 Settembre 2012. Nessun commento

Vendola con il compagno

ROMA – “Se ora potessi fare quello che voglio, farei un figlio“. Dopo aver detto di volersi sposare 1con il suo compagno Ed Testa, con cui vive da otto anni, Nichi Vendola, leader di Sel, parla del suo desiderio di mettere su famiglia e, da politico, dei diritti delle coppie omosessuali. “Sarei un buon padre”, dice, e lo farei “forse meglio di come ho fatto il politico”, racconta durante un forum con la redazione di Pubblico, il nuovo giornale di Luca Telese.
Dialogando con la redazione, Vendola parte dei suoi affetti per spiegare cosa trova di bello nel rapporto con i bambini: “Ho cresciuto i miei nipoti. Ho giocato per anni con i figli dei miei amici. Mi piace la cessione di sovranità dagli adulti ai bambini, che avviene quando il rapporto è corretto – spiega -, quando il genitore non adultera il bambino ma sa ascoltarlo”. E poi “giocare significa mettersi in gioco, e quando capisci che nel gioco è il bambino che può educare te, è bellissimo”.
Poi il discorso si allarga alla politica: “Sì, credo che dobbiamo batterci per riconoscere il diritto delle coppie gay sia ai matrimoni che alle adozioni”. Per il leader di Sel, “la società italiana è matura per i matrimoni e per le adozioni omosessuali”.

Sulle primarie “ho preso due settimane di tempo per sciogliere la questione. Farò un discorso a fine mese. Se sceglierò di partecipare, è ovvio che sarò disponibile a sostenere chi vince, anche Renzi”. Lo afferma il leader di Sel, Nichi Vendola, in un’intervista a Pubblico. In tema di alleanze, “la distanza con Di Pietro si è accorciata perché l’Idv a un certo punto ha fatto un’inversione a ‘U’ sui temi sociali e del lavoro. Da quel momento in poi per me ci sono tante distanze con tanti interlocutori: con l’Udc sono incolmabili, con l’Idv no”, afferma Vendola. Le distanze esistono anche con il Pd, che “ha votato provvedimenti normativi da brivido. Ma noi che dobbiamo fare? O uno si presenta al mondo dicendo ‘votate la mia splendida solitudine’, oppure prova ad immaginare qual è il migliore protagonista potenziale per un avanzamento dell’Italia, sapendo che è un avanzamento che parla all’Europa”.

Nell’eventualità di un Monti bis, i deputati di Sel non voterebbero la fiducia, “e non potrebbe essere altrimenti”, sottolinea Vendola. “Io non avrei votato nessuno dei provvedimenti del governo Monti, che considero iniqui e controproducenti”. Sul sindaco di Napoli De Magistris, che ha invitato Vendola e Di Pietro a confluire in una lista arancione, “mi pare un po’ curioso che alla fine il ‘partito dei sindaci’ lo debbano fare i partiti, perché sono i movimenti extra partito che servono a stimolare e correggere proprio le sclerosi dei partiti”, commenta il governatore pugliese. In merito alla Fiat, “la favola di Marchionne si è disvelata per ciò che era”, osserva Vendola, secondo cui “esiste un punto di autocritica che il centrosinistra deve affrontare relativamente alla gigantesca fascinazione per la presunta modernità del modello Marchionne”.

Fonte ansa.it, repubblica.it

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