Già al centro delle cronache degli scorsi anni per alcuni episodi di omofobia accaduti all’esterno, il Gay Village torna a far parlare di se ma, questa volta, per violenze nate all’interno e finite in una rissa con coltellata. Forse, pensiamo noi, sarebbe il caso di rivedere la formula stessa del Village che non sembra rispondere a quei requisiti di “sicurezza” ma, sopratutto, di solidarietà e allegria che normalmente caratterizzano i luoghi di incontro e le feste gay e dove sicuramente i soldi non sono l’unico elemento da considerare. Forse anche il richiamo al calcio, sport estremamente violento ed omofobo, non è stata una delle scelte migliori. Di seguito la cronaca dell’accaduto da il Messaggero del 13/07/2012
ROMA – Notte drammatica al Gay Village dove due comitive di ragazzi, nel giro di pochi minuti, sono venute alle mani sia all’interno che all’esterno della manifestazione all’Eur. Un ventenne è statocolpito alla schiena da una coltellata. Tutto è accaduto verso le 4 di notte quando i due gruppi, per motivi che gli investigatori reputano banali e forse amplificati dall’alcol, si sono insultati a vicenda. In questo caso non si traterebbe di un caso di omofobia, ma di una rissa.
I giovani si sono spintonati all’interno della manifestazione, poi tutto sembrava essere tornato alla normalità. Invece non è stato così: una volta fuori, su un tratto di via delle Tre Fontane, i ragazzi si sono nuovamente affrontati a calci e pugni fino a quando è partita anche una coltellata: un romano di 20 anni è stato colpito alla schiena da un fendente. Immediato l’arrivo degli agenti del commissariato Esposizione e di un’ambulanza che ha trasportato il ferito al Sant’Eugenio di piazza dell’Umanesimo. Una ferita profonda, ma non così grave da mettere in pericolo la vita del giovane. I poliziotti hanno raccolto la denuncia del ragazzo aggredito.