La vicenda: durante la partita Inter Cagliari, finita 1-0, i tifosi del Cagliari gridano cori razzista contro il giocatore camerunense dell’Inter Eto’o, che poi sarà l’autore del goal che riporta l’Inter in cima alla classifica.
CAGLIARI. Il giudice sportivo ha deciso di comminare un’ammenda da 25.000 euro al Cagliari a causa dei cori razzisti rivolti dai tifosi sardi al giocatore dell’Inter, Eto’o.
Domenica, l’arbitro Tagliavento, aveva interrotto per alcuni minuti la sfida tra rossoblù e nerazzurri in seguito ai ‘buu’ piovuti dalle tribune del Sant’Elia all’indirizzo dell’attaccante camerunense.
La sentenza “è ridicola ed offensiva. Dov’è finita la tanto decantata tolleranza zero?” si domanda il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli. “Non dare la sospensione del campo, neanche per una giornata, significa permettere i cori razzisti. 25.000 euro non sono una sanzione per una società di serie A, sono briciole, che peraltro non toccano chi ha fatto quei cori razzisti” ha proseguito Donzelli.
“Questa sentenza è l’ennesima dimostrazione che non ci si può fidare della ‘giustizia’ sportiva. Per questo chiediamo l’intervento del ministro degli Interni. Che fine ha fatto la legge Mancino? Occorre, poi, stabilire sanzioni che scattino automaticamente a fronte di determinati comportamenti, senza che il giudizio venga demandato alla discrezionalità del giudice. Altrimenti avremo sentenze non omogenee. Perché, ad esempio, alla Juventus per i cori contro Balotelli la condanna fu un turno a porte chiuse e qui solo 25.000 euro?” ha concluso Donzelli.
Il Codacons chiede, ad esempio, che, in caso di cori razzisti, a fronte di un referto arbitrale che attesti la tifoseria colpevole, scatti, anche per la società in trasferta: partita persa a tavolino, multa alla società pari all’incasso della serata e sospensione del campo per una giornata.
La Nuova Sardegna 19 Ottobre 2010