Lunedì 18 Giugno, alle ore 18:00 al CCS Borderline, in via Rockfeller 16/c, il dibattito “La cittadinanza va scritta” per approfondire i temi della manifestazione contro omofobia, razzismo e sessismo Diritti al cuore.
“Non sono omofobo, però …” Con questa premessa esponenti di destra e sinistra, laici e cattolici, moderati e progressisti giustificano la perdurante discriminazione nei confronti di gay, lesbiche e transgender. Diritti si, ma non certo la famiglia, o i figli o una legge contro l’omofobia che, come dice il Vaticano, lederebbe il diritto umano fondamentale degli omofobi a discriminare.
Nell’incontro del 18 Giugno analizzeremo tutti i luoghi comuni sull’omofobia come su tutte le forme di discriminazione per evidenziare come solo partendo dal pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti e tutte e da una cultura del rispetto si possa realmente parlare di lotta all’omofobia come alle altre forme di discriminazione e razzismo.
“La cittadinanza va scritta” sarà anche l’occasione per illustrare la richiesta di una legge regionale per il riconoscimento delle coppie di fatto e di una legge antidiscriminatoria sul modello di altre regioni italiane.
Presente Yuri Guaiana, segretario nazionale di Certi Diritti e autore del libro Dal cuore delle coppie al cuore del diritto, in cui si narra la storia della sentenza della Corte Costituzionale che riconosce legittimità costituzionale alle coppie di fatto, etero ed omosessuali e invita il Parlamento a legiferare per la piena parità. Con lui Gianluigi Piras, assessore nel comune di Jerzu, unico comune in Italia ad aver preso un provvedimento amministrativo pratico di contrasto dell’omofobia (nella nota vicenda dell’Agesci), Sandro Gallittu, della CGIL Nuovi Diritti di Cagliari, Francesca Barracciu, consigliera regionale PD e firmataria di alcune proposte di legge regionali sulla rappresentanza femminile e rappresentanti delle associazioni promotrici della manifestazione, fra cui Maria Francesca Fantato per noiDonne2005, Massimo Mele per il MOS e Filomena Costa per la CGIL immigrati. Hanno assicurato la loro partecipazione il segretario regionale del PD Silvio Lai e Michele Piras, segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà. Porteranno un saluto il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau e la Presidente della provincia Alessandra Giudici.
A dispetto dei tanti Pride e dei timidi passi avanti di alcune amministrazioni locali, l’omofobia rimane una delle prime cause di suicidio e, insieme al sessismo, in forte aumento dopo un ventennio estremamente machista, e al razzismo, sono le principali cause di aggressione, violenza e stupro. E la violenza, sopratutto fisica, diventa il principio regolatore dei contrasti sociali, politici e culturali. Violenza nelle scuole, negli stadi, nei parlamenti, nei consigli comunali, nei bar e, sopratutto, nelle case, in quelle famiglie tanto sacre al Vaticano dove si consumano il 70 % delle violenze sulle donne e l’80% di violenze su minore.
A Sassari e in provincia, solo nel 2012, sono diversi i casi di suicidio (almeno tre quelli documentati), ma nessuno, tranne i familiari e pochi amici, ne conosce le cause. In quasi tutti i casi l’omofobia della famiglia è stata determinante nella scelta. Per questo auspichiamo una forte presenza di esponenti del mondo della scuola e dell’Università e di genitori, così come di tutti quegli amministratori che realmente vogliono contribuire a contrastare fenomeni devastanti a livello sociale come il bullismo, l’omofobia e tutte le forme di discriminazione e razzismo.