I ragazzi sono stati riconosciuti colpevoli di sodomia, e intanto le organizzazioni umanitarie si stanno mobilitando in loro favore.
Roma, 14 maggio 2012. Quattro omosessuali iraniani sono stati condannati a morte per impiccagione con l’accusa di sodomia, come riporta il quotidiano italiano La Repubblica. Vahid Akbari, Sahadat Arefi, Javid Akbari e Hushmand Akbari sono stati riconosciuti colpevoli dalla Corte Suprema della Repubblica islamica.
Il gruppo EveryOne si è mobilitato a favore dei quattro ragazzi iraniani, chiedendo un intervento dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite, del Commissario dell’Unione europea dei Diritti Umani, dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, della Commissione Islamica per i diritti umani. I quattro uomini, che dovrebbero essere giustiziati a breve, sono originari della città di Choram, della regione di Kohgiluyeh, come riporta il giornale on line PinkNews.
“Anche se essere gay non è criminericonosciuto dalla legge penale iraniana, questo è la più chiara dichiarazione degli ultimi mesi contro gli atti omosessuali”, ha dichiarato un attivista iraniano. Mehri Jafari, avvocato dell’organizzazione londinese Iranian Human Rights, si è detto “terrificato e rattristato dalla notizia di questi quattro uomini. Questo non solo per quanto riguarda l’esecuzione che avrà luogo, ma anche perchè il fatto che è al di là del nostro controllo”.
Anche Human Rights Watch si è espressa a riguardo. “Non si può escludere che l’Iran abbia condannato a morte persone che hanno avuto rapporti omosessuali consenzienti spacciandoli per sodomia o stupro”.
Fonte today.it