In principio fu Billie Jean King, una delle più grandi nella storia del tennis. Classe ’43, la campionessa della racchetta sfidò il perbenismo della provincia americana dichiarando la sua omosessualità. In epoca più recente a seguire quelle orme era stata Martina Navratilova, che non ha mai avuto problemi a presentarsi sui campi dal cemento alla terra battuta con la sua compagna. Due pioniere che hanno reso la vita più facile ad Amelie Mauresmo o Conchita Martinez, entrambe del Vecchio continente, che negli anni ’90 si sono apertamente dichiarate lesbiche. I nomi e i volti degli sportivi che si sono dichiarati gay potrebbero essere molti di più, rispecchiando le statistiche della popolazione, se solo gli atleti non dovessero combattere con certe resistenze ottuse. In effetti poi il tabù dell’omosessualità nello sport sembra un affare tutto italiano, o quasi, dove di nomi allo scoperto non è uscito nessuno. All’estero la strada è già stata percorsa, non senza difficoltà comunque. L’allenatore di baseball italo-americano Dave Pallone scontò con il licenziamento nel 1988 il suo essere gay, vicenda che raccontò in un libro ‘Dietro la mascherà, in cui parlò della doppia vita a cui sono ricorso negli anni i campioni gay costretti a nascondere la loro vita sessuale. Negli anni le cose sono cambiate, anche se tra i maschi l’incidenza di coming out resta bassa.
Le percentuali sono decisamente a tinte rosa, perchè sono di solito le atlete a dichiararsi lesbiche. Sempre in America la giocatrice professionista di calcio Alyssa Wykes venne allo scoperto in un’intervista a Sport Illustrated, la bibbia dello sport a stelle e strisce. Nella lista delle ‘coraggiosè ci sono la cestista Sue Wick, l’ex capitana della nazionale di hockey Carol Tate, e ancora le golfiste Muffin Spencer e Patty Shehann. Tra i pochi uomini che hanno rotto il muro del silenzio c’è il pugile canadese Mark Leduc, argento alle Olimpiadi di Barcellona. Tra gli olimpionici il più noto è sicuramente Greg Louganis, uno dei più grandi tuffatori della storia. Nelle ultime edizioni delle rassegne a cinque cerchi hanno partecipato diversi atleti gay: a Sydney le tenniste Mauresmo e Martinez, ma anche la lanciatrice del disco australiana Lisa Marie Vizaniari, il cavaliere Robert Dover. A Pechino non aveva fatto scalpore, per fortuna, l’outing del tuffatore australiano Matthew Mitcham. Lesbica anche la ciclista tedesca Judith Arndt, la schermitrice della Germania Imke Duplitezer e la calciatrice Usa Natasha Kai. Tra i calciatori resta un tabù: il primo però a dichiararsi omosessuale è stato Justin Soni Fashanu, classe ’61, suicida nel 1998 in seguito alle accuse di stupro da parte di un ragazzo. Nel rugby c’è il nazionale del Galles Gareth Thomas, il cui outing è arrivato nel 2009. Ma ci sono anche atleti che non si sono mai dichiarati, ma hanno parlato a favore dei diritti di gay e lesbiche: in molti ricordano Vampeta, centrocampista anche Inter e primo calciatore brasiliano a posare totalmente nudo per rivista gay G-Magazine. Eppure quel muro, nel calcio e specie in Italia, non è ancora caduto.
Fonte resport