“Non sognarlo, vivilo!”. Queerror presenta The Rocky Horror Picture Show

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Di Massimo Mele il 24 Marzo 2012. Nessun commento

“Don’t dream it, be it” cantava Tim Curry nei panni di Frank-N-Furter nel 1975. Un inno alla libertà sessuale ed un messaggio forte di liberazione: supera le tue frustrazioni sessuali e lasciati trasportare dai tuoi desideri!

Sassari. Martedì 27 Marzo, Queerror, la rassegna di cinema a tematica horror queer del MOS al CCS Borderline, in via Rockfeller 16/c a Sassari, presenta un cult della filmografia queer: The Rocky Horror Picture Show. Un remake in chiave queer di Frankenstein, anche se i personaggi principali provengono dal pianeta Transexual, Transylvania, che mischia insieme diversi generi, dal musical all’horror (…) alla fantascienza, alla commedia, in un inno alla libertà sessuale e alla libertà di espressione.
Sotto la guida di Frank-N-Furter, impegnato nella creazione di Rocky, una sorta di Frankenstein tutto muscoli e testosterone, Brad e Janet, coppia di sposi novelli, scopriranno i piaceri della sesso in tutte le sue varianti.
Un appuntamento imperdibile per un film che attraversa generi ed identità e che ci introduce in una dimensione di totale libertà identitaria e sessuale, quella appunto del “Don’t dream it, be it”.

Martedì 27 Marzo ore 20:15 terza parte di Dante’s Cove
Dante’s Cove è una serie televisiva statunitense horror trasmessa su here!, canale satellitare orientato al pubblico LGBT. Ideata da Michael Costanza e diretta da Sam Irvin, Dante’s Cove combina elementi della fiction horror con quelli del genere soap opera. La storia ruota intorno a personaggi di Kevin (Gregory Michael) e Toby (Charlie David), una giovane coppia omosessuale che cerca di stare insieme, nonostante le forze del male si stiano muovendo contro di loro.

Martedì 27 Marzo ore 21:00 the Rocky Horror Picture Show
The Rocky Horror Picture Show è un film del 1975 diretto da Jim Sharman e tratto dallo spettacolo teatrale The RockyHorror Show del 1973, di Richard O’Brien, sceneggiatore ed autore delle musiche, nate per lo spettacolo e usate anche nel film. O’Brien appare nella pellicola anche come attore, nel ruolo del misterioso servitore Riff Raff.
La trama ruota intorno alla figura del dottor Frank-N-Furter, uno scienziato travestito e bisessuale di dubbie origini e movimentata vita sessuale, creatore di Rocky, l’amante perfetto.

La vicenda viene interamente raccontata da un narratore, che i titoli del film chiamano semplicemente il criminologo, che riappare diverse volte lungo la trama, per commentare i fatti con il senno di poi.

È il 9 agosto 1974: Janet e Brad, due fidanzati molto pudichi, trovano rifugio da un temporale in un castello inquietante. Il non meno inquietante maggiordomo Riff Raff li introduce al padrone di casa, il Dr. Frank-N-Furter, abbigliato solo di tacchi a spillo, calze a rete, baby doll e guanti di pizzo. Sono capitati in un’occasione molto speciale: la convention dei trans-vestiti della Transilvania, il fatidico momento in cui Frank-N-Furter darà vita a Rocky, la perfetta creatura sessuale. I due fidanzatini sono sconvolti dai bizzarri personaggi che abitano il castello ma sono costretti a rimanere per la notte, che segnerà la loro iniziazione al sesso. Di ogni tipo.
Da musical di grande successo a vero e proprio feticcio filmico, adorato da milioni di affezionati, che dopo oltre 30 anni continuano a partecipare numerosi e urlanti alle proiezioni/rappresentazioni che non hanno mai smesso di girare per le sale e i palcoscenici di tutto il mondo. Il concetto di “cult” nasce probabilmente con questo film, che dal punto di vista strettamente cinematografico non è certo un capolavoro, sebbene sia impreziosito da più di qualche trovata di grande valore estetico (su tutte, la lunga scena finale della piscina e dell’antennone della RKO; per non parlare dei titoli di testa, leggendari, in cui la bocca rosso sangue su sfondo nero, canta la canzone d’apertura).
Il valore del film, del resto, è tutto nella forza dirompente del messaggio lanciato, che incita a liberarsi delle proprie frustrazioni sessuali e a lasciarsi trasportare dai propri desideri. O meglio: don’t dream it, be it.

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