Era solo lo scorso anno che Raoul Bova si rifiutava di fare da padrino al pride nazionale. Oggi, da quanto emerge dalle ultime dichiarazioni per Vanity Fair, sembra che abbia cambiato idea. Forse per allontanare le voci di una velata omofobia? staremo a vedere
Raoul dichiara: “Sono cattolico, battezzato e spostato in chiesa». Ma quando, a 16 anni, ha visto un ragazzo innamorarsi di un altro ragazzo, ha capito che certe differenze non contano”.
Intanto fioccano le esternazioni infelici dal mondo politico.
Alfano: «Se vince la sinistra avremo i matrimoni gay». Bindi: «Non userei la parola matrimonio». Europarlamento e Cassazione: «Le coppie omosessuali devono avere pari diritti». Domanda: ma l’Italia è davvero quella della politica bipartisan che continua a negare, come nel resto della Ue avviene solo in Grecia, questi diritti? È solo quella dei violenti che hanno picchiato sette ragazzi in discoteca?
A chiederselo è Vanity Fair che, nel numero in edicola il 20 marzo, pubblica una lettera rivolta al ministro Elsa Fornero (che ha delega alle pari opportunità) in cui chiede formalmente di portare all’attenzione del governo il problema della disparità tra le coppie conviventi, a seconda dell’orientamento sessuale.
Fonte: Gaynews