Nato nel 1996 come circolo Arci, il Borderline, il centro ricreativo culturale del Movimento Omosessuale Sardo, è stato per anni centro dell’attività politica, artistica e culturale della città.
Sassari. Venerdì 17 Febbraio 2012, dopo otto anni di chiusura, riapre il Borderline, non più come circolo Arci ma come Centro Culturale e di Socializzazione (CCS) del Movimento Omosessuale Sardo. Una vita breve, quella del Borderline, iniziata nel Gennaio 1996 e conclusa, forzatamente, nel marzo 2004 per un sequestro preventivo firmato dalla pm Roberta Pischedda, la stessa che ha firmato, tra il 2000 e il 2008, più di 20 rinvii a giudizio contro il Borderline ed il MOS. Processi conclusi tra il 2008 e il 2010 con la completa assoluzione dell’associazione perchè i fatti di cui era accusata “non sussistevano”.
Nato nel 1996 come spazio ricreativo e culturale del Movimento Omosessuale Sardo, il circolo Borderline diventae ben presto un’importante centro artistico e culturale della città. Dibattiti, mostre d’arte, performance, rassegne di cinema e spettacoli drag attraggono un pubblico diversificato ed eterogeneo che trova una sintesi nel desiderio di stare insieme, divertirsi e conoscersi. Coordinamenti cittadini, comitati e movimenti spontanei trovano nel Borderline una sede accogliente ed uno spazio aperto al confronto, allo scambio ed alla contaminazione reciproca. La battaglia per i diritti di gay, lesbiche e trans si interseca a quella per gli spazi, per il diritto allo studio, contro la guerra e il neoliberismo e, naturalmente, contro tutte le forme di discriminazione, razzismo e sessismo.
E’ al Borderline che nascono nuove idee, manifestazioni e happening cittadini, ma anche nuovi artisti, drag queen, gruppi teatrali e anche, perchè no, relazioni sentimentali .. 🙂
Nel 2000 il primo sequestro preventivo durato diversi mesi dà l’avvio ad una persecuzione giudiziaria che porterà, nel 2004, ad un sequestro preventivo di 4 anni. Solo nel 2008 cadono i sigilli insieme a tutte le accuse: per il Giudice i fatti contestati non sono mai esistiti. E’ assoluzione piena, seguita da un nuovo rinvio a giudizio che si conclude nel Maggio 2011: scontata l’assoluzione con formula piena “perchè il fatto non sussiste”.
Anni di processi e migliaia di euro buttati a causa di una pm incapace e ingiusta, forse guidata da omofobia, forse semplicemente da stupidità che hanno causato un danno enorme all’unica associazione GLBT del nord Sardegna e, per anni, l’unica di tutta la regione.
Il 17 Febbraio, in occasione del ventennale del MOS, il Borderline riaprirà i battenti come centro culturale collegato al centro di documentazione del MOS. Ampiamente ristrutturato il CCS Borderline ripropone uno spazio espositivo “libero”, una sala cinema, una sala computer, una sala conferenze e diversi spazi per laboratori teatrali, meditazione, fitness ecc.
Come scrive Livia nel suo video tributo “Il Borderline vive!”