La drag queen protagonista dello spot di assorbenti giudicato transfobico, risponde alle accuse rilanciando l’accusa di “dragfobia” alle transessuali che si sono lamentate.
Sandee Crack, questo il nome d’arte della drag queen, sostiene di non ritenersi trans e che non intende affatto diventarlo. Nella pubblicità del tampone Libra, la drag queen fa una sorta di gara di femminilità con una donna davanti allo specchio di una discoteca. Dopo essersi ambedue sistemate ciglia, labbra e seno, la ragazza tira fuori un tampone dalla borsa. Il personaggio interpretato dalla Crack, lascia il bagno come in segno di sconfitta.
Libra ha ritirato la pubblicità scusandosi con le trans e le donne che si sono sentite offese ma la Crack non ci sta. “Mi sento ferita dal fatto che delle transessuali abbiamo criticato l’aver portato in tv il ruolo da drag queen, nel modo che più rispecchia come sono nella realtà.” ha scritto la perfomer australiana sul suo blog “Questa è una sorta di “dragfobia”. Una drag queen è un uomo in vestiti femminili e se questo offende una trans, mi dispiace ma non sento di dovermi scusare perchè se lo facessi sarebbe come scusarmi di essere me stesso” Crack ha inoltre parlato dello spot come di una grande opportunità e come un passo avanti positivo nell’accettazione delle drag queen e dei gay. Ha inoltre sottolineato come Libra sia stata molto sensibile, professionale e rispettosa dei suoi bisogni e non “gli ha dato l’impressione di volerla rappresentare come una trans.
Nel Giugno dello scorso anno, Rose White, una trans di 64 anni, si lamentò del fatto che gli show delle drag queen promuovono uno stereotipo negativo sulle persone transessuali e incoraggiano l’odio e chiese che le drag venissero escluse dalle iniziative legate ai pride.
In una lettera agli organizzatori del Pride, scrisse “Le drag queen, omosessuali vestiti da donna, e le drag kings, donne vestite da uomo, inscenando lo stereotipo del travestitismo promuovono, rinforzano e rilanciano la credenza che ogni uomo in gonna debba essere omosessuale”.
Una petizione che chiedeva che lo spot venisse cancellato sosteneva che fosse “sterotipato e discriminante da diversi aspetti nei confronti di persone transessuali e donne di ogni genere”
Fonte pinknews.co.uk