“Fate l’amore, non la guerra”: è la risposta di Charlie Hebdo, ma il messaggio è anche una provocazione nei confronti dei musulmani
La settimana scorsa le fiamme avevano distrutto la sede di Charlie Hebdo, settimanale satirico francese. Si teme che dietro all’attentato ci sia la mano di fondamentalisti islamici, forse turbati dall’edizione di settimana scorsa dedicata alle elezioni tunisine. Per l’occasione il settimanale era stato ribattezzato “Charia Hebdo”.
La redazione del settimanale però non demorde e contrattacca, ovviamente in chiave satirica. Domenica scorsa, durante una manifestazione di protesta per l’attentato, corollato pure da un attacco al sito web e da insulti e minacce sulla pagina Facebook del settimanale, il direttore ha anticipato il tema. “Dato che mi dicono che sono omosessuale, ecco qui”, e poi ha baciato un uomo sulla bocca.
Quello dell’omosessualità è un vero tabù per la religione musulmana. Il bacio, dicevamo, non era che un’anticipazione della copertina di questa settimana. Con il titolo “L’amore più forte dell’odio” sono stati raffigurati due uomini, un musulmano e un vignettista del settimanale, che si baciano. Sullo sfondo le macerie, quello che è rimasto dell’attentato di settimana scorsa.