Succede a Hollywood dove la comunità GLBT ha una forte influenza sui media e sulle case di produzione. Dopo una battuta poco divertente e un pò omofobica, il regista di Tower Heist, Brett Ratner, si dimette dalla direzione del galà degli Oscar e chiede pubblicamente scusa al mondo del cinema ed alla comunità GLBT. Quanto è distante l’Italia dove offendere gay e lesbiche non produce alcuna reazione nè da parte del mondo politico, nè, spesso, da parte della comunità GLBT. Martedì sera, ad esempio, nessuno ha notato la tremenda gaffe di Di Pietro che, ospite a Porta a Porta, bolla un eventuale Governo di PD e PDL come un “matrimonio fra maschi”, ovvero impensabile. Nessuna reazione in studio. Nessuna reazione in Parlamento. Nessuna reazione dalla comunità GLBT. Amen
Un articolo di repubblica.it
LOS ANGELES – In un colpo di scena imbarazzante per l’Academy, Eddie Murphy si è dimesso come presentatore della cerimonia degli Oscar un giorno dopo le dimissioni del produttore dello show, Brett Ratner, a solo quattro mesi dalla cerimonia. Il regista di Tower Heist, interpretato da Murphy e appena uscito negli Usa, se n’era andato dopo le polemiche nate dalle sue dichiarazioni anti-gay.
“Capisco e appoggio completamente entrambe le parti sulla decisione di un cambio di produttori per la cerimonia” ha detto Murphy, molto amico di Ratner. “Ero felice di far parte dello show che stavamo preparando, ma sono sicuro che la nuova squadra e il nuovo presentatore faranno un lavoro altrettanto buono”.
I problemi per Ratner erano iniziati quando durante un dibattito dopo la proiezione di Tower Heist in un cinema di Los Angeles aveva detto, in risposta a una domanda sui suoi attori: “Le prove sono per froci”. Il commento aveva fatto infuriare la comunità gay, in particolare la Gay and Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD) a tal punto da rendere chiaro all’Academy che se Ratner fosse rimasto, il gala degli Oscar si sarebbe concentrato più su di lui che sui film candidati.
Ratner aveva immediatamente mandato una lettera di scuse al presidente Tom Sherak e alla comunità di Hollywood: “Ammiro le persone che hanno espresso la loro delusione sulle stupidaggini che ho detto in varie interviste. Chiedo scuse pubbliche e senza riserve. Per quanto questi giorni
siano stati difficili per me” ha scritto Ratner “non si possono paragonare alle esperienze di giovani, donne e uomini, vittime di commenti offensivi per la loro sessualità. Tanti artisti sono membri della comunità LGBT e mi dispiace profondamente averli feriti”.
Nell’accettare le dimissioni di Ratner, Sherak ha commentato: “Ha fatto la cosa giusta per l’Academy e per se stesso. Le parole hanno un significato e si pagano le conseguenze”.