Continua la protesta contro Equitalia, l’ente usuraio di riscossione crediti. Protagoniste, questa volta, le donne sarde guidate dalle compagne di IRS
Nell’iniziativa congiunta con i movimenti, Lunedì 7 Novembre 2011 dalle h.10.00 davanti al Palazzo della Regione in v.le Trento a Cagliari, alcune donne di iRS, Indipendentzia Repubrica de Sardigna, insieme a Rosalba Sairu, Libera Mossa e Maria Luisa Rubiu, hanno dato inizio al DIGIUNO A OLTRANZA, permanendo nel luogo, fin quando il Consiglio Regionale non prenderà provvedimenti urgenti per sbloccare la drammatica situazione economica della Nazione Sarda.
Nello specifico, le donne chiedono l’applicazione completa dell’art.51 dello Statuto speciale della Sardegna, che dispone:
“La Giunta regionale, quando constati che l’applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all’Isola, puo’ chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constata la necessita’ e l’urgenza, puo’ provvedervi, ove occorra a norma dell’art. 77 della Costituzione“.
Davanti ad una crisi senza precedenti, che mette in serio rischio gli equilibri sociali di questa terra, il braccio esecutivo del fisco italiano, Equitalia, costituisce un danno evidente, tale per cui è doverosa la sospensione delle cartelle esattoriali, delle aste e degli sfratti, un sistema che solo con la legge n. 44/’88 ha prodotto nelle campagne 602 morti, 2 al mese per 23 anni.
A fronte degli oltre 10 miliardi di euro, che lo Stato italiano deve alla Sardegna per la questione della Vertenza Entrate, non e’ piu’ sopportabile la mancanza di dignita’ del corpo politico regionale incapace di compiere atti concreti.
Non possiamo assistere inermi al nostro disonore.
Fonte teleindipendentzia