“Niente film vietati ai minori di 18 anni”. Questa la motivazione alla base della decisione dell’ERSU, l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio, di vietare la proiezione di “Otto or up with dead people”, prevista per Mercoledì 9 Novembre, nell’ambito della rassegna di cinema GLBT organizzata dall’ARC di Cagliari.
In una nota ARC, ARCinema e universitARC, organizzatori della rassegna “Uno sgardo normale 2011”, si dissociano dalla decisione dell’Ente, che è anche il principale finanziatore dell’iniziativa che si svolge, infatti, presso il cineteatro “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. In protesta con la censura, considerata anacronistica dagli organizzatori, mercoledì è prevista la proiezione del documentario “Uno schermo velato (The celluloid closet)“, sulla storia del cinema GLBT nel XX secolo, caratterizzato da una censura ufficiale, come durante il maccartismo, ed una ufficiosa prima e dopo gli anni della caccia alla streghe in chiave anticomunista (ma anche, apertamente, antiomosessuale).
Dall’ARC ammettono che la censura non è in alcun modo derivata dalla tematica gay, ma piuttosto da un moralismo conservatore, ma anche un pò ipocrita, che ha allarmato le alte sfere dell’ente universitario, dopo aver constatato che si trattava di un film vietato ai minori per via di alcune scene di sesso. “Non hanno neanche visto il film ma semplicemente letto la descrizione e, sopratutto, la dicitura vietato ai minori. Tanto da arrivare a dirci che se la dicitura non ci fosse stata probabilmente nessuno avrebbe pensato di vietare il film” dicono dall’ARC.
Il film di Bruce La Bruce, “Otto or up with dead people”, precursore del ben più noto “LA zombie”, film scandalo del 2010, interpretato dal famoso pornoattore Francois Sagat, sarà comunque proiettato mercoledì 16 novembre 2011, ore 21, presso la sede dell’ARC in via Puccini 51 (CA). Ingresso gratuito con tessera ARC o ARCinema-FICC 2011.
Otto or up with dead people è un’opera apparentemente sconnessa e disorientante, ma rappresenta uno dei punti più alti della filmografia di LaBruce: il discorso metalinguistico è estremamente stratifico attraverso l’inserzione fin dall’incipit di scene in bianco e nero tratte dal finto Up with dead people, l’opera sperimentale della cineaste lesbica Yarn, che servono al regista per costruire la tragica figura del suo giovane protagonista attraverso l’obiettivo multiplo di un film dentro al film. Otto è una sorta di macchina la cui memoria è stata resettata non accuratamente, così alcuni dettagli di vita quotidiana possono straniarlo dalla condizione di non-uomo, per riportagli alla mente i bellissimi ricordi del suo amore per l’ex ragazzo: incapace o quasi di rassegnarsi alla propria condizione – in vita era addirittura vegetariano… – cercherà di dare una spiegazione alla nuova esistenza con la consapevolezza acquisita del limbo. “Sei sei già morto, non hai più timore della morte”. Le attraenti e orripilanti scene di sesso che colorano tutto il film sono l’esempio più lampante del fare cinema di LaBruce: uno schiaffo anarchico e sbeffeggiante ad ogni sorta di pudicizia e moralità dilagante. Non si cura, come non si è mai curato, di destare ribrezzo mostrando due zombies che si “dilettano” penetrando le reciproche cavità intestinali, o riprendendo un’orgia di morti viventi gay che affondando il proprio piacere nella carne umana, quella vera; la memoria va a quegli scatti erotico-sanguinari-eversivi che LaBruce componeva in una celebre serie di qualche anno fa, qui dilatati dal movimento e portati volutamente al parossismo. (tratto da fmcinema)
Ecco il trailer del film censurato. Altre info nel sito ufficiale del film