Dopo una lunga discussione, il consiglio comunale di Sassari, con due sole astensioni e nessun voto contrario, approva l’ordine del giorno su “Prevenzione e lotta all’omofobia e alla transfobia”.
Sassari. Dopo due ore di discussione, per lo più su problemi procedurali e critiche alla gestione dell’assemblea da parte del presidente del consiglio, è stato approvato l’ordine del giorno su “Prevenzione e lotta all’omofobia e alla transfobia”, protocollato lo scorso 28 Luglio dai consiglieri Ughi e Campus. Il documento sollecita l’approvazione di una legge nazionale contro l’omofobia così come un maggiore impegno nel contrasto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere “con iniziative formative nelle scuole, nella pubblica amministrazione, tra le forze dell’ordine nonché nei luoghi di lavoro con specifici programmi di “diversity management””. E, a livello locale, “a promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica”.
La discussione – Simone Campus, PD, apre la discussione presentando la mozione e sollecitando una votazione unanime, appello al quale si uniscono Giampaolo Mameli, PD, che richiama il registro delle Unioni Civili recentemente approvato. ed Esmeralda Ughi, PD. Giancarlo Rotella, UPC, ricorda il proprio voto contrario alle Unioni civili ma si dice favorevole alla mozione in discussione perchè “anche gli omosessuali sono persone normali”. Sergio Scavio, SeL, parla di una “relativa sconfitta trovarsi nel 2011 a discutere ancora di argomenti che dovrebbero essere da tempo patrimonio collettivo”. Purtroppo la realtà è questa per cui, meglio tardi che mai e annuncia il proprio voto favorevole. Antonio Desole, PdL, in un intervento che scatena l’ilarità degli esponenti del MOS presenti in sala, chiede, dopo aver premesso, come tutti i consiglieri di destra, di essere contrario all’omofobia (sic!) “come sia possibile sostenere di essere normali e poi parlare di diversity management”. Aggiunge di “essere contrario alla mozione per la sua inutilità”, che segue quel “simulacro di inutilità” delle Unioni Civili approvate a Luglio e taccia la mozione di “legge ad personam” per gli omosessuali, perchè “anche discriminare gli handicappati o le persone fragili è sbagliato”. Giampiero Uneddu, PdL, esordisce con “stiamo votando una mozione contro la discriminazione fatta da una parte politica che discrimina noi della minoranza”. “Chi si sente discriminato ha più facilità a sentirsi vicino agli omosessuali” gli risponde Ajello, IDV, che sottolinea come “gli omofobi, spesso, sono omosessuali repressi” e li invita ad accettarsi come tali. Efrem Carta, Ora Si, riporta la discussione sul territorio, ricordando i casi di omofobia accaduti a Sassari, mentre Luigi Pisanu, PdL, annuncia il voto favorevole anche se trova la mozione strumentale e non necessaria. Bisail, che insieme a Desole si asterrà dal voto, annuncia che se ci fosse stato scritto solo “contro l’omofobia” l’avrebbe votato, ma così no. Più onesto Carta, PdL, che sostiene di non essere abbastanza informato sull’argomento, ma di essere comunque contrario alle campagne di sensibilizzazione e annuncia voto contrario. Alla fine uscirà dall’aula evitando così di votare. Poco prima, nella riunione di capigruppo chiamata per apportare alcune modifiche al testo, qualcuno aveva sostenuto la propria contrarietà “ad interventi nelle scuole che insegnino agli studenti come diventare omosessuali”, ma la battuta, assai poco divertente, non viene ripetuta in consiglio nè viene rivelato l’autore. La discussione è finita e l’ordine del giorno è messo ai voti: due astenuti, nessun contrario. Da oggi Sassari è “comune deomofobizzato”.
Le reazioni – “Una discussione piuttosto deludente ma sono contento che nessuno abbia votato contro, è sicuramente un segnale positivo in un periodo di forte crisi sociale che ha visto un aumento progressivo delle pulsioni razziste, sessiste ed omofobiche. Credo che il senso profondo della mozione non sia stato assolutamente compreso dai consiglieri di destra, così come non era stato compreso il significato del registro delle Unioni civili.” Massimo Mele, presidente del MOS, ha seguito tutta la discussione e, seppure irritato da alcuni interventi, ritiene che “non potevamo aspettarci di più. Perlomeno questa volta nessuno ha parlato di malattia, di vizio o di pedofilia, come avvenuto nel precedente consiglio comunale. Anni di battaglie, di incontri, di manifestazioni, e di processi, a qualcosa sono serviti. Con alcuni consiglieri la collaborazione è attiva da tempo e adesso, spero, riusciremo a lavorare più in sintonia con l’Amministrazione. Il 7 Novembre ci sarà un incontro proprio sul ruolo delle Istituzioni locali nella lotta all’omofobia ed alla transfobia. Sarà l’occasione per confrontarci sulle conseguenze e la possibile applicazione della mozione approvata oggi e, sopratutto, del registro delle Unioni civili approvato lo scorso Luglio.”
roba di parto . . . meno male, per tutti i consiglieri, sarebbe dovuta essere una mozione talmente scontata da passare all’unanimità in una frazione di secondo . . . non voglio pensare a cosa sarebbe accaduto se ci fossero stati anche i più timidi attriti.
ma il tipo che ha parlato di razza omosessuale? ne vogliamo parlare? cioè ma ha studiato seguendo le puntate della Pupa ed il Secchione?
ha parlato di razza Luigi Pisanu, PdL, figlio del noto Beppe Pisanu. Per un avvocato una gaffe del genere è piuttosto grave. Infatti si riferiva alla legge Mancino del 1993, che è contro i crimini di odio ed era stata pensata più per i disordini degli stadi che per il razzismo. Con “estendere l’aggravante razziale anche agli omosessuali” intendeva l’estensione della legge Mancino anche ai crimini motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, sic! Bè, speriamo che sia solo una gaffe per poca conoscenza della legge più che per convinzione personale ….