Si è concluso tragicamente il Gran Premio di Malesia. Questa mattina, a seguito di un brutto incidente, ha perso la vita Marco Simoncelli tra gli sguardi impietriti del pubblico Malese. La notizia inizia a fare il giro del mondo e si moltiplicano i tag sul giovane campione.
Di seguito la ricostruzione dell’accaduto:
Fermo, in mezzo alla pista. Simoncelli è stato colpito dalla moto di Edwards e di Rossi, perde il casco. Immagini choc. Il secondo giro del Gp della Malesia getta nello sconforto il mondo del motomondiale.
Ambulanza
Arriva l’ambulanza e porta via il pilota, ma non ci sono notizie sul suo stato di salute
Gara cancellata
Viene cancellata la gara. Non si sa ancora nulla delle condizioni di Simoncelli, ma è evidente che è impossibile parlare di gara.
Il padre
Il papà di Simoncelli fuori dalla clinica scuote la testa, ma anche lui non ha notizie.
Stanno tentando di rianimarlo
Dal team fanno sapere che ci sono poche speranze ma che “in clinica stanno tentando di rianimarlo”.
Nessuna notizia
Dalla clinica della pista non trapelano altre notizie. Siamo quasi a un’ora dallo schianto.
Si spera
Anche un Uncini fu vittima di un incidente simile (fu colpito in testa dalla moto di Gardner, perse il casco e rimase immobile in pista) ma poi si salvò, ci si attacca a questa flebile speranza.
Simoncelli in arresto cardiovascocircolatorio
Un medico dice che il pilota è in arresto cardiovascocircolatorio. Stanno lavorando. Il pilota ha il segno di una gomma sul collo.
Rossi e Capirossi piangono
Ai box ci sono scene di commozione, si teme il peggio. Due piloti di immensa esperienza come Rossi e Capirossi si commuovono. Un’immagine emblematica di cosa si sta vivendo in pista.
Il tempo passa
Nessuno lo dice ma chi conosce le gare sa che quando non ci sono notizie è sempre un brutto segno. Le espressioni degli amici e del team Gresini.
SIMONCELLI E’ MORTO
E’ arrivata la notizia ufficiale.
TRAGICO FINALE
Dopo un’ora di attesa il mondo della MotoGp è in lutto. Difficile credere a questa tragica notizia. Eppure il 24enne amico di tutti non c’è più.
fonte : Repubblica.it