Esperienze, analisi, progetti. Lotta per i diritti, politica. Ma anche tanta arte: cinema, teatro, poesia, installazioni, fumetti. Un megaprogramma che affolla e sovrappone laboratori e assemblee, esposizioni, proiezioni, spettacoli, momenti ludici, feste. Partono domani (2 giugno) a Roma, alla Casa internazionale delle donne, via della Lungara 19 (accoglienza dalle ore 12) le Cinque giornate lesbiche. Sottotitolo: Filo viola: mutamenti, autorappresentazioni, progettualità. Sono passati decenni dai convegni “storici” degli anni Ottanta e anche dalle Settimane lesbiche dei Novanta. E’ ora di riscoprire il continente lesbico. Che cosa fanno le lesbiche oggi? Come vivono le trasformazioni in atto? Cosa studiano? Che lavori fanno? Dove e come vivono? Che fanno le artiste? Di cosa discutono quelle che fanno politica? Dove si incontrano? Che futuro immaginano? Sono partite da domande come queste le organizzatrici, per dare vita a un megacontenitore, ricolmo di occasioni e proposte. Da domani a domenica, dalla mattina presto a tarda notte. Attese centinaia di donne da tutta Italia, anzi da tutta Europa. Imperdibile. Dal megalitico programma segnaliamo le tre “assemblee politiche”, dedicate rispettivamente all’“Oggi” (2 giugno, ore 17.30), ossia all’analisi delle trasformazioni del presente, al “Come” (3 giugno, ore 14.30), cioè alle pratiche di lotta all’eterosessualità obbigata, al sessismo, alla violenza maschile, e al “Domani” (5 giugno, ore 18): progetti per traformare il mondo. E, per chi avesse mancato l’anteprima (il mese scorso, al Tekfest), un’unica “chicca” tra le tante: la proiezione di “Zanzibar. Una storia d’amore”, l’intenso film di Francesca Manieri e Monica Pietrangeli dedicato al primo bar per sole donne italiano, aperto a Trastevere nel 1978 (rassegna cinematografica del 4 luglio, ore 19).
info: www.cinquegiornatelesbiche.org
Carla Cotti
in data:01/06/2010