RIMINI. Non prendete appuntamenti per sabato 25 giugno, quando Rimini vedrà sfilare per le sue strade intasate di turisti e giovani studenti che hanno appena terminato la scuola il suo personale Gay pride to Adriatic Coast, così come è stata chiamata ques’anno la parata degli omosessuali romagnoli. Al motto di “Lottare, Resistere, Avanzare”, anche la città delle vacanze estive per eccellenza risplenderà della lucentezza degli striscioni arcobaleno e si colorerà grazie ai vestiti delle drag queen che accorreranno da tutto il circondario. La scelta di Rimini, infatti, non è stata per nulla causale. “Qui c’è bisogno che si parli ancor più di laicità”: commenta così la presentazione dell’evento Matteo Epifani, portavoce vicario della Rete Rimini Pride, sottolineando come l’ingerenza della Chiesa Cattolica e delle sue gerarchie sia sempre più pressante nella vita quotidiana di tutti i cittadini italiani.
Il gruppo organizzatore si rifà, per questa manifestazione, ad un manoscritto ritrovato nella biblioteca di Rimini, dal titolo Papa Gregorio XII e Carlo Malatesti, ritrascritto ed edito poco tempo fa da Guaraldi. Nel libro, in sostanza, si dà conto dell’importante ruolo di Carlo Malatesta nella composizione del Grande Scisma che fra il tre e quattrocento travagliò la Chiesa per 51 anni, fino al Concilio di Costanza. Una figura storica poco conosciuta a cui si deve guardare per cercare di superare il buio pesto che attanaglia l’Italia del 2011.
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